Coronavirus. Da 5 settimane l’Rt sta calando: ora tutto dipende da noi 

Battiston: “Con questo comportamento possibile Rt a zero per gennaio”.

L’Rt è in calo. Le limitazioni imposte dal governo seppur faticose, stanno dando i loro frutti. Il Natale è alle porte e gli italiani fremono per conoscere il contenuto del nuovo dpcm che entrerà in vigore venerdì 4 dicembre e che sarà svelato nelle prossime ore, anche se sembra già chiaro che la linea della cautela e del rigore avrà la prevalenza.

Se continuiamo ad avere lo stesso comportamento avuto fino ad oggi, i primi di gennaio potremo azzerare l’Rt” così dichiara Roberto Battiston, professore di Fisica sperimentale all’università di Trento, in un’intervista sul Corriere della Sera– Sono cinque settimane che l’Rt sta calando di 0,15”.

Una notizia più che positiva che ci fa guardare oltre alla tristezza di non poter trascorrere un Natale come gli altri, circondati dai nostri affetti più cari, in previsione di poter tornare al più presto a godere della loro compagnia.

Ma non è tutto. Come riportato dal Corriere della Sera, il professor Battiston, qualora il nostro comportamento rimanga virtuoso, prevede per il mese di gennaio, anche la possibile discesa delle terapie intensive dalle 3750 di oggi a circa 370, degli ospedalizzati e dei contagi. “Dovremo arrivare ad avere circa 60.000 infetti attivi, anche in questo caso parliamo di circa un fattore dieci in meno di oggi”

Coronavirus: non bisogna abbassare la guardia!

Ma attenzione. Questo non vuol dire essere finalmente fuori dall’epidemia. La guardia anche nelle più rosee previsioni di gennaio dovrà comunque rimanere alta: “ Basta un dato per capire – chiarisce Battiston – il 29 settembre avevamo 50 mila infetti attivi. L’unica cosa che è successa di diverso è stata la riapertura delle scuole”.

Secondo il professore, però la soluzione non si trova nel tenere chiusi gli istituti scolastici, ma nell’agire soprattutto “iquel che succede fuori dalle scuole – e dividere il problema perché – il punto problematico sono i liceali, gli studenti delle superiori, quelli delle medie non influiscono in maniera significativa nella variazione dell’Rt”. 

Occorre agire sui trasporti, sottolinea Battiston: “È inutile fare il distanziamento nelle aule quando si fanno viaggiare i ragazzi su autobus pieni. Se non stiamo attenti a questo la terza ondata sarà inevitabile”.

E conclude con una provocazione. A metà gennaio dovrebbe arrivare il tanto atteso vaccino “ Dagli studi che sono stati fatti, viene fuori che il maggior contagio arriva dai ragazzi tra i 15 e i 20 anni. In gergo si dice che sono una sorgente. Io tra vaccinare prima 3 milioni di liceali o 26 milioni di over 50 vaccinerei prima i liceali. Così da eliminare la sorgente dei contagi”.