Coronavirus e Fase 2. I bambini non hanno voce. E continueranno a stare chiusi dentro casa

In 70 pagine di DPCM si parla di minori soltanto tre volte. E solo per esprimere divieti.

Se, con la Fase 2 dell’emergenza Coronavirus, al via dal 4 maggio, per gli italiani cambierà davvero poco in termini di mobilità, per loro, per i più piccoli, non cambierà nulla. Niente scuola, niente uscite.

Perché i bambini, purtroppo, non hanno “congiunti” da andare a trovare con un’autocertificazione. E neppure si capisce se potranno accompagnare i loro genitori in queste trasferte. Resta quindi evidente che saranno nuovamente confinati in casa. Fino a data da destinarsi e con i genitori sempre più in difficoltà ad occuparsi di loro, dato che dovranno tornare, in buona parte, a recarsi fisicamente sul posto di lavoro.

Coronavirus e Fase 2: tradite le aspettative sui bambini. Ancora reclusi in casa

Eppure, recentemente, anche il presidente del Consiglio superiore di sanità, Franco Locatelli, aveva detto che il tema dell’infanzia era fortemente sentito dal Comitato tecnico-scientifico di esperti. E invece nulla, il buio. Almeno fin qui.

Anche i giochi per bambini continueranno a rimanere chiusi, sebbene i parchi saranno aperti al pubblico. Ai minori sarà consentita solamente “attività motoria o attività sportiva”, ma sempre nei limiti del distanziamento da osservare.

Tutto questo avviene nonostante, in Italia, solo il 7% delle persone in età pediatrica viene ricoverato per Covid-19 e non ci sono pazienti critici. Le ospedalizzazioni, dall’inizio dell’emergenza, sono state solo 44 per bambini tra zero e un anno e 20-30 per le altre fasce d’età. Solo una bimba è morta, ma aveva differenti e gravissime patologie per le quali era in cura da tempo. E anche la vecchia ipotesi per cui i bambini sarebbero vettori del contagio è stata messa in dubbio da un recente studio francese, ragion per cui a Parigi hanno pensato a una riapertura delle scuole da maggio.

In Italia, invece, tutto questo non avviene. Silenzio tombale. Bambini e adolescenti hanno un solo diritto: quello di rimanere in silenzio. Chiusi dentro casa, ovviamente.