Per superare la crisi, decidono di dare in adozione la figlia

“La bambina non si adatta al nostro stile di vita” e così decidono di darla in adozione. Il caso di Catherine e Elizabeth

Dall’America giunge una storia che interroga l’etica parentale: Catherine e il marito, dopo aver tanto desiderato un bambino, accolgono Elizabeth. La felicità iniziale, tuttavia, lascia presto spazio a sentimenti contrastanti.

“La bambina non si adatta al nostro stile di vita”

Catherine si ritrova sopraffatta dalla maternità: provvede alle necessità di Elizabeth, ma non riesce a instaurare un legame emotivo. Il suo desiderio di ritornare al lavoro diventa sempre più pressante, e la cura della piccola viene affidata prima al marito e poi alla nonna.
La vita dei coniugi era cambiata: “tenere la piccola potrebbe distruggere la nostra relazione” affermano.
Aggiungendo che la neonata “non si adatta al nostro stile di vita”.
In questa frase risiede la motivazione che ha spinto la coppia a dare la figlia in adozione.
Ma ciò che stupisce è come i genitori facciano ricadere la responsabilità su una neonata.
Per fortuna, la nonna, contraria a questa scelta e ormai legata alla bambina, decide di prendersi cura di lei.
Il caso di Elizabeth solleva questioni profonde sull’essenza dell’essere genitori. La responsabilità verso un figlio richiede adattamenti e sacrifici, non sempre compatibili con lo stile di vita preesistente. La paternità e la maternità impongono di mettere al primo posto le esigenze del bambino, anche quando questo comporta rinunce personali.

[Fonte: Il Giornale]