Bari. Neonata abbandonata nella culla termica di una chiesa

Nella mattina di sabato 23 dicembre, il parroco don Antonio ha trovato nella culla termica della chiesa di san Giovanni Battista una neonata. Il commento di Marco Griffini

Una neonata è stata lasciata nella culla termica della chiesa di san Giovanni Battista, nel quartiere Poggiofranco di Barisabato 23 dicembre alle 7:20.
A trovarla è stato il parroco, don Antonio, che è stato avvisato dal sensore della culla collegato al suo cellulare.
Don Antonio ha subito chiamato un’ambulanza e il primario di Neonatologia del Policlinico di Bari, Nicola Laforgia, che ha seguito il protocollo previsto dal 2014 per i casi di abbandono neonatale. La bimba è stata trasportata nel reparto di Neonatologia per gli accertamenti del caso, ma le sue condizioni di salute sono buone. Il parroco ha anche presentato denuncia ai carabinieri per allertare il Tribunale per i minorenni, come da prassi.
Accanto alla neonata non sono stati trovati messaggi o altri oggetti che potrebbero far risalire all’identità della madre.

Maria Grazia

La bimba si chiamerà Maria Grazia, come ha deciso don Antonio. “Quando i carabinieri mi hanno chiesto come volessi chiamarla ho risposto: ‘Maria Grazia’, come la Madonna che spero accompagni questa piccina per tutta la vita. Immagino il coraggio e il dolore di chi ha lasciato la piccola. Spero che possa trovare una famiglia che la ami e la protegga”, ha detto il parroco, che ha espresso la sua vicinanza alla madre e la sua gratitudine per aver scelto la culla termica, uno spazio protetto per affidare i neonati che i genitori non possono o non vogliono tenere.

Neonato abbandonato a Bari: il commento di Marco Griffini

“Questo tipo di ritrovamenti – commenta il presidente di Ai.Bi. – Amici dei Bambini, Marco Griffini – ormai si susseguono senza sosta. Ricordiamo che i neonati ritrovati sono solo la punta di un iceberg; si stima che in Italia siano 3.000 all’anno i bambini abbandonati dai genitori alla nascita, ma di questi solo una piccolissima parte viene lasciata  nelle culle termiche (che sono toppo poche) o lasciati negli ospedali grazie alla legge parto in anonimato (poco conosciuta, specialmente dalle donne immigrate). Urge una legge sulla realizzazione di culle termiche, una in ogni quartiere di ogni  città presso parrocchie, ospedali, sedi di associazioni e una promozione massiccia sulla possibilità offerte dalla legge del  parto in anonimato. Non si può più rinviare. Intanto, alla piccola Maria Grazia gli auguri di  tutte le famiglie di Ai.Bi. per una vita serena e felice.” 

[Fonte: Fanpage]