Crisi, oltre ai consumi crollano in Italia anche le adozioni

_DSC7092Le coppie italiane non adottano più. O quasi. Nel 2012, secondo il rapporto provvisorio 2012 della Commissione per le adozioni internazionali, sono stati solo 3106 i minori adottati in Italia, con un calo del 22,8% rispetto al 2011, quando i minori erano 4022. I numeri colpiscono ancora di più raffrontati al 2010 con il picco di 4130 minori.

Per trovare dati simili bisogna tornare a dieci anni fa: nel 2003 e 2004 entrarono in Italia rispettivamente 2772 e 3402 bimbi. Nel 2012 sono diminuite anche le coppie arrivate all’adozione: da 3154 a 2469.

«La crisi economica ha inciso inevitabilmente sul calo dell’ultimo anno – dice Marco Griffini, presidente di Amici dei Bambini – molte coppie in lista di attesa hanno chiesto di sospendere la richiesta per problemi finanziari. Una riduzione però si registrava già dal 2006: il sistema inquisitorio dei tribunali spaventa molti. Nel nostro Paese la coppia non è vista come risorsa».

Sono 55 i Paesi di provenienza, che vedono in testa la Federazione russa, con il 24,1%. La regione con più minori adottati è la Lombardia (18,1%), seguita da Lazio (11,9%) e Toscana, con 9,5. Si conferma l’aumento nelle regioni meridionali con il 30,3% del totale.

«È necessario cambiare il sistema – sostiene Griffini – al nuovo Parlamento proporremo una riforma per passare dalla cultura della selezione a quella dell’accompagnamento, eliminando i tribunali e facendo prendere la coppia in carico subito da enti autorizzati e servizi sul territorio».

La sua ricetta: «Bisogna razionalizzare il sistema, riducendo gli enti che si occupano di adozioni e tagliando le spese. In soli cinque anni, i minori abbandonati nel mondo sono passati da 140 milioni a 168. In dieci anni in Italia, sono saliti da 24mila a 30mila. Oggi c’è chi applaude al calo di adozioni come fosse una prova di responsabilità delle coppie. È follia».

( Leggo, Valeria Arnaldi, 10 gennaio 2013)