Da Bovolone a Goma: una cena di battesimo… con 8 mesi di anticipo

goma-children 200Una cena per i bambini di Goma. La organizza il 21 settembre a Bovolone (Vr) la signora Maria, mamma adottiva di D., un bambino della Repubblica Democratica del Congo. Che papà e mamma incontreranno tra qualche mesi.

La cena solidale sarà l’occasione per presentare attraverso filmati e video le drammatiche condizioni di vita dei bambini come D. che combattono ogni giorno tra miseria, malattia e guerra.

Maria ha sentito ancora prima di incontrare il suo bambino, ‘il grido dell’altro figlio’, quello che purtroppo resta in istituto, mentre sa che tra otto mesi suo figlio sarà in Italia, al sicuro tra le sue braccia.

Così la neomamma, con l’entusiasmo dei suoi 36 anni, ha chiamato a raccolta tutta la famiglia e insieme a marito, fratelli, cugini, cognati, hanno progettato di raccogliere fondi, attraverso un momento conviviale. Intorno a loro si sono aggregati presto tanti amici e volontari, a cominciare dagli Scout.  Questa la sua lettera:

Ho iniziato a pensarci appena ho visto la fotografia di Daniel, il giorno dell’abbinamento.

La struttura di legno fatiscente alle sue spalle, la sua espressione corrucciata e triste, gli abiti puliti ma logori che indossava. Si è insinuato lentamente in me il pensiero che sarebbe stato bello fare qualcosa prima di poterlo incontrare, qualcosa che potesse migliorare le sue condizioni nei lunghissimi 8 mesi che ci separavano dall’incontro con lui.

Poi gli impegni quotidiani e la distanza fisica hanno preso il sopravvento.

Quando Ai.Bi. ha organizzato l’incontro sul Sostegno a Distanza, ho ascoltato Eddy Zamperlin, volontario espatriato a Goma, ho realizzato che desideravo davvero impegnarmi per Daniel, e per tutti gli altri bambini di Goma. Ha raccontato delle difficoltà che si devono affrontare ogni giorno laggiù, toccante un video e alcune foto dei bambini e poi il sito “Emergenza Goma” che è diventato un appuntamento fisso per noi.

…Io non conoscevo bene la situazione del Congo, tanto meno quella di Goma, non ne avevo mai sentito parlare prima, né in tv né sui giornali. Mi sono resa conto che le condizioni dei centri FED e SPD erano gravissime, e ho deciso che dovevo impegnarmi per i bambini di Goma… ma cosa? Serviva soprattutto denaro, per comprare l’acqua potabile e il cibo: come  aiutarli? Si è fatta strada tra le tante idee quella di organizzare una cena a cui invitare parenti, amici, colleghi e conoscenti, sia per raccogliere più fondi sia per sensibilizzare le persone che, come me, non sanno nulla o quasi della guerra del Congo. Solo chi ci lavora, o chi deve adottare un bimbo, scopre questa terribile realtà.

Una cena era l’occasione giusta.

La molla decisiva è stata la “vacanza” a Gabicce, in particolare la mattina dedicata al Sostegno Senza Distanza, che mi ha profondamente segnato. le parole pronunciate, le foto mostrate, il video: tutto mi spingeva a raccogliere fondi per l’Emergenza Goma. Infine l’incontro con Oscar Tembo, operatore di Aibi a Goma, che conosceva di persona tutti i bambini di Goma mi è sembrato un segno inconfondibile della volontà di Dio di andare avanti e realizzare  questa serata. Appena tornata a casa quindi ho contattato uno dei Centro Sociali Sportivi del mio paese, e prenotato la sala.

Da quel momento molte persone hanno contribuito all’organizzazione e alla realizzazione della cena: mio marito, mia sorella, mio fratello, i miei cognati, i miei genitori, alcuni amici, e un gruppo scout del paese. Abbiamo diviso i compiti e moltiplicato le forze!

La scaletta della serata prevede: l’accoglienza degli invitati, la cena, una breve spiegazione della situazione a Goma e la proiezione di foto e video, la proposta del Sostegno senza distanza di Ai.Bi. e infine una pesca di beneficenza.

I cuochi volontari del Centro ci preparano il “risotto col tastasal” (piatto tipico della zona) e la polenta. Il formaggio e il vino li abbiamo procurati noi. I dolci sono preparati da mamme, zie, amiche e colleghe.

E’ la prima volta che organizziamo una raccolta fondi: dallo scoraggiamento per le poche adesioni nei primi giorni siamo passati alla paura di non riuscire a gestire l’evento quando abbiamo raggiunto le 100 presenze passando per lo smarrimento di fronte alle quantità di cibo da comprare (quanti chili di Taleggio servono per 100 adulti??)!