Da Ue e Africa un impegno comune: rendere la migrazione un’opportunità

migrantiTanti impegni comuni che ora attendono di essere messi in pratica. È quanto emerso dal vertice di Bruxelles tra istituzioni europee e africane, che si è concluso con una dichiarazione congiunta dei partecipanti nei quali si esprime “una forte e inequivocabile volontà politica” di affrontare tutte le sfide legate alla migrazione e “per costruire sulle loro opportunità.

Tra i principali intenti c’è quello di garantire che una migrazione e una mobilità ben gestiti, quali motori della crescita inclusiva e dello sviluppo sostenibile, si riflettano in modo adeguato nell’agenda per lo sviluppo post 2015”. Inoltre Ue e Africa si sono dette intenzionate a “intraprendere azioni concrete per rispondere alle sfide della migrazione e della mobilità a livello adeguato, in uno spirito di collaborazione, condivisione delle responsabilità e cooperazione.

Le istituzioni puntano anche a perseguire i trafficanti di esseri umani e lo smantellamento delle loro reti criminali che rappresentano una grave minaccia per la vita dei migranti”. Da combattere sono anche tutte le forme di discriminazione, razzismo e xenofobia, e tutti gli atti di intolleranza per garantire che i diritti umani dei migranti siano pienamente rispettati”.

La migrazione irregolare provoca un serio impatto sociale e umano e comporta la perdita di molte vite umane. A tal proposito, i partecipanti al vertice di Bruxelles si sono detti “fortemente preoccupati” e hanno dichiarato di essere “più che mai impegnati a intervenire per evitare tragedie in futuro”.

Nei primi 3 mesi del 2014 si sono già registrati 11mila sbarchi in Italia, 7 volte più che nel 2013. E con l’arrivo della bella stagione le traversate del Mediterraneo sono destinate a intensificarsi, viste anche le condizioni di grande instabilità dei Paesi di provenienza dei barconi.

Nel frattempo, nella mattina del 3 aprile, le forze di sicurezza marocchine hanno frenato a fatica 200 migranti che hanno tentato di superare la frontiera di Melilla, enclave spagnola in Marocco. Una trentina di essi è riuscita comunque ad arrampicarsi sulla doppia barriera di protezione frontaliera alta 6 metri, rimanendovi aggrappati per ore, prima di scendere, sfiniti. Uno di loro, in preda alle convulsioni, è stato trasportato in ospedale e poi al centro di soggiorno temporaneo per gli stranieri di Melilla.

 

Fonte: Ansa