africa tra presente e futuro del continente nero

Denatalità. I Paesi che non soffrono come l’Italia: in Africa è ‘baby boom!’

Tra le priorità del futuro Governo, peraltro ben presenti nei programmi elettorali delle forze politiche, c’è l’attenzione alla natalità e la predisposizione di politiche che cambino di verso alla tendenza a non fare più figli in Italia

Se nel nostro Paese, infatti, il dato è negativo e preoccupante, in Africa, il continente più povero e arretrato per definizione, le famiglie hanno puntato su un futuro migliore, diverso per i propri figli. E lo sviluppo economico sembrerebbe premiare questa scelta

africa tra presente e futuro del continente neroUno dei problemi che dovrà affrontare il prossimo Governo, peraltro evidenziato nei programmi elettorali di tutti gli schieramenti politici, è senz’altro il crollo della natalità nel nostro Paese. Un tarlo che sta ‘rosicchiando’ il futuro dell’Italia e non da poco tempo, se è vero che è già da oltre 10 anni che il Belpaese sarebbe a crescita zero nel differenziale tra nascite e morti senza l’apporto migratorio, peraltro divenuto da quest’anno anch’esso ormai insufficiente a colmare il divario.

Se l’Italia piange, tuttavia, c’è invece chi ride, almeno sul fronte della crescita della popolazione: è l’Africa, un continente in cui le crisi economiche, la povertà, l’indigenza e l’arretratezza tecnologica sembrano non aver fermato la voglia di ‘genitorialità‘ dei suoi abitanti. Tanto che, secondo l’ONU, nel 2050 2,5 miliardi di persone nel mondo saranno africane e abiteranno a miliardi in città che ora sono troppo piccole.

I grandi spazi liberi dell’Africa attuale verranno inglobati in megalopoli che ancora devono vedere la luce. Solo i nigeriani saranno 399 milioni, più degli attuali americani. E se, da una parte, per alcuni l’assenza pressoché generalizzata del cosiddetto ‘controllo delle nascite’ in Africa sarebbe causa di squilibri nella gestione della vita nel continente, dall’altra questo ‘baby boom’ potrebbe portare il continente ora più povero della Terra a uno sviluppo attualmente imponderabile, ponendolo finalmente al centro degli affari mondiali.

Per l’Africa, in effetti, si configura una nuova vita, con diplomati, giovani lavoratori e miriadi di nuovi potenziali consumatori. Un mercato che, secondo le previsioni degli esperti, non coglierà gli africani di sorpresa: i governi di quei Paesi, infatti, sono già alle prese con la progettazione di nuove strade di collegamento, centrali elettriche, scuole, centri commerciali, dotazioni tecnologiche per migliorare la qualità della vita delle persone. Elementi che noi già abbiamo a nostra disposizione, ma che presto potrebbero non servirci più, senza la ‘ricostruzione’ di una cultura della bellezza del diventare mamma e papà e in assenza di adeguate politiche di sostegno per chi vuole mettere al mondo o adottare un figlio.

Il futuro non aspetta e, al momento, sembrerebbe parlare africano.