Donne e madri vittime di violenze davanti ai propri figli: Amici dei Bambini ascolta il loro grido d’aiuto. E tu?

Fino al 23 dicembre, inviando un sms o chiamando il numero solidale 45567, è possibile sostenere ‘Ai.Bi. Associazione Amici dei Bambini’ nell’impegno che porta avanti da anni per dare una risposta concreta al bisogno di cura, protezione, supporto, ospitalità e fiducia alle mamme in difficoltà accolte nelle proprie strutture con i loro figli. Con un sogno nel cassetto: costruire una ‘casa rifugio’

Anna, violentata a 6 anni dal padre e cacciata di casa dalla madre dopo averle confidato l’abuso, messa incinta a 16 anni da un compagno violento dal quale scappa con la figlia neonata, con cui vive per mesi in uno scantinato fino a trovare la forza – a 19 anni – di chiedere aiuto; Rosaria, una donna di 35 anni segregata in casa per settimane dal marito, che divenuto succube del lavoro, tenta di soffocarla davanti alla figlia; Laura, 40enne originaria del Perù che dopo anni di convivenza con la droga, vive un rapporto fatto tutto di violenze e abusi con il marito italiano, fino a quando – una sera – l’uomo la lascia sanguinante sul pavimento, con il proprio figlio piccolo Joao in lacrime, che tenta invano di chiedere aiuto al padre.

Non sono storie tratte da film horror, ma racconti veri: quelli di donne e madri che Ai.Bi. Associazione Amici dei Bambini ha raccolto in questi anni dalle protagoniste delle vicende, accolte e protette nella propria comunità mamma-bambino e negli appartamenti a semi-alta autonomia che ha costruito per loro.

Episodi che la cronaca di questi mesi, purtroppo, non fatica a rinnovare con nuove notizie provenienti dalle più disparate località d’Italia, tutte sempre del medesimo tenore.

Accanto ai volti sanguinanti, alle lacrime di terrore delle donne, alle paure dei bambini – che si manifestano negli incubi notturni gridati al soffitto o nella pipì fatta a letto ogni notte – ci sono i dati di un fenomeno inquietante, che non può non attirare l’attenzione dell’opinione pubblica e della comunità mediatica nazionale: 6,7 milioni di donne che hanno subito violenza fisica o sessuale in Italia nel corso della loro vita (il 31,5% del totale); 4,3 milioni di donne che hanno subito abusi fisici negli ultimi 5 anni (11,33% delle donne italiane); 2,8 milioni di queste hanno subito violenza dal partner, chi dovrebbe stare loro accanto per proteggerle.

Il dato finale parla di 8,3 milioni di donne vittime di violenze nel nostro Paese: una donna su tre.

Quali le conseguenze? La perdita di fiducia e autostima nel 52,75% dei casi; ansie, fobie, attacchi di panico nel 46,8% dei casi; difficoltà nella gestione dei figli nel 14,8% dei casi.

Un problema sociale che impatta non soltanto sulle donne, ma pure sui loro figli, molto spesso spettatori indifesi delle angherie vissute sulla pelle dalle loro mamme. Sono in tutto 400mila i bambini costretti a guardare inermi questi maltrattamenti. Bambini che, divenuti adulti nel tempo, più facilmente perpetueranno, a loro volta, simili atteggiamenti e azioni (nel 22% dei casi), per via delle pesanti conseguenze sul piano psicologico.

Ecco perché Ai.Bi. Associazione Amici dei Bambini, quest’anno, ha deciso di puntare forte su un’opera di sensibilizzazione e sulla richiesta di sostegno alle proprie iniziative in difesa e per la rinascita delle mamme e dei figli che ospita nei propri spazi protetti.

Da qui nasce la Campagna ‘Non Toccatemi La Mamma’, che prende il via oggi e sarà attiva, con la possibilità di donare 2 o 5 euro al numero solidale 45567 fino al 23 dicembre 2017.

Il valore della donazione sarà di 2 euro per ciascun SMS inviato da cellulari Wind Tre, TIM, Vodafone, PosteMobile, Coop Voce e Tiscali. Sarà di 2 euro per ciascuna chiamata fatta allo stesso numero da rete fissa PosteMobile, di 5 euro per le chiamate da rete fissa Vodafone, TWT e Convergenze e di 2 e 5 euro da rete fissa TIM, Wind Tre, Fastweb e Tiscali.

L’obiettivo concreto – spiega Marco Griffini, Presidente di Ai.Bi. – è quello di contribuire alla realizzazione di una nuova casa rifugio in Lombardia e del potenziamento dei servizi che Amici dei Bambini fornisce già, con le sue due comunità mamma-bambino, ‘Casa Caterina’ e ‘Casa Irene’, l’appartamento di semi-autonomia ‘Aurora’ e i due appartamenti di alta autonomia ‘Gioia’ e ‘Il Bocciolo’: tutte strutture che accolgono in modo protetto mamme vittime di violenza con i loro bambini. Inoltre, il sogno sarebbe anche quello di avviare una ‘casa rifugio’.

La Campagna intende creare un circolo virtuoso, responsabilizzando e sensibilizzando l’opinione pubblica sul tema. Per questo, si avvale della collaborazione di vari media-partner e ha l’appoggio di testimonial illustri, tra i quali Max Laudadio, amico storico dell’associazione, che ha sposato con il cuore questo progetto.

Uno spot radiofonico e un breve videoclip sono stati preparati per raccontare il grido di dolore e la richiesta di aiuto alle madri che i figli lanciano, chiedendo alle persone di buona volontà di tendere loro la mano e aiutarli a vivere una vita diversa con la propria mamma: “Non Toccatemi La Mamma”.

Perché nel 65% dei casi, le donne vittime di violenza sono, appunto, mamme.

Casa, cura, protezione, ascolto, comprensione, supporto, fiducia: di tutto questo e ancora di più hanno bisogno le donne vittime di violenza e i loro figli. Questo è quello che Ai.Bi. dà alle madri che bussano alla sua porta, aprendo le proprie braccia e quelle degli operatori che da 30 anni si occupano di minori abbandonati e delle loro famiglie 24 ore su 24.

Per ulteriori informazioni sull’iniziativa e sulle modalità alternative per donare è possibile consultare il sito Internet di Ai.Bi.: www.aibi.it.