Educazione allo sviluppo. Come spiegare agli adolescenti italiani come vivono i loro coetanei nei campi profughi della Siria?

L’iniziativa educativa di Ai.Bi., nell’ambito del progetto “Con Tatto”, promosso dalla Direzione Coesione Sociale del Comune di Venezia, finalizzata a far conoscere le condizioni della infanzia in Italia e nel mondo. 

Come si può spiegare a dei sedicenni, del ricco Nordest italiano, come vivono i loro coetanei, in un paese martoriato da una guerra che dura da più di un decennio, logorante e ingiusta, come sta succedendo oggi in Siria?

Grazie al progetto “Con Tatto”, fortemente voluto dalla Direzione Coesione Sociale del Comune di Venezia, che da ben 18 anni è luogo di incontro e di relazione tra il mondo del volontariato e attuato dai diversi soggetti associativi del territorio, assieme agli studenti delle scuole del veneziano.

Un progetto che sta crescendo di anno in anno, con lo scopo di promuovere la cittadinanza attiva tramite il volontariato e di sviluppare reti di supporto e promozione di risorse e capacità della popolazione, compresi i giovani di oggi: futuri operatori di una comunità civica migliore domani.

“Con Tatto Super”: tre incontri dedicati al mondo dei minori!

Ai.Bi., in particolare, collabora al progetto “Con Tatto Super” dedicato agli istituti scolastici delle superiori, attraverso un percorso di educazione alla solidarietà ed alla cittadinanza attiva, focalizzando l’attenzione sul mondo dei “minori”. Il percorso è suddiviso in tre incontri, di circa due ore ciascuno, tra modalità in presenza, online e visite a strutture cittadine per la protezione dei minori.

Da anni la nostra associazione continua a collaborare con il Comune di Venezia per proporre, alle scuole del territorio veneziano che lo richiedano, un approfondimento sulla condizione dell’infanzia, in Italia e nel mondo, portando in classe la vita vera e le reali esperienze dei minori fragili e in situazione di vulnerabilità. Gli alunni che partecipano a questi incontri si dimostrano sempre molto interessati, empatici, lasciando trapelare pensieri, emozioni e commenti appropriati durante o a conclusione di ogni appuntamento.

Come è successo giovedì 20 gennaio, con il primo momento di introduzione al tema dei diritti dei minori, in cui si è entrati nella questione dei “fuori famiglia”, attraverso spiegazioni e testimonianze di affido, adozione e tutela minori nel Comune, in regione Veneto e in Italia in generale.

La dolorosa quotidianità dei bambini siriani

O come accaduto giovedì 27 gennaio, quando, grazie alla testimonianza di Mattia Rizzi, cooperante di Ai.Bi. in Siria, gli studenti hanno potuto immergersi nella quotidianità crudele e dolorosa dei bambini e adolescenti siriani, grazie anche all’aiuto di materiale fotografico dal quale sono emerse le attività e i progetti svolti da Ai.Bi. nel Paese.

I video, con potenza, hanno permesso agli studenti, di immergersi in un mondo che sembra distante anni luce, anche se si tratta di un Paese che si affaccia sul Mediterraneo e hanno catapultato la classe terza del Liceo Stefanini, dentro i campi profughi, dentro il rumore, la disperazione ma anche tra le risorse di questo grande popolo che ha voglia di rialzarsi.

Le parole di chi, come Mattia, vive con impegno e spendendosi in prima persona, hanno descritto la drammaticità di una popolazione stremata e costretta a reinventarsi giorno dopo giorno, nell’indifferenza del mondo che continua a nascondere la testa sotto la terra: parole che hanno permesso a una ventina di giovani veneziani, di raggiungere col pensiero la Siria.

Il racconto di Mattia è partito da una breve introduzione storico/politica, per fornire una spiegazione del perché, oggi, questo è il contesto in cui operiamo. Ha voluto servirsi di immagini come queste per spiegare come Ai.Bi. ha aiutato con generi di prima necessità, le famiglie profughe e la popolazione sopraffatta dalla fame e da mancanza di acqua, fin dai primi aiuti umanitari che ha destinato al Paese.

Ha raccontato come una ONG come Ai.Bi. possa fare la differenza, migliorando la vita di una popolazione che cerca di sopravvivere dignitosamente. Aiutando soprattutto i bambini, quelli che hanno assistito alla durezza della guerra, hanno perso genitori e i parenti, si sono salvati dai bombardamenti, sono scappati nel mezzo della notte svegliati dalle sirene, per sfuggire ad attacchi e incursioni militari…

Bambini che sono stati presi in carico per curare lo stress post traumatico, che da più di 11 anni conosce solo orrori e distruzione, precarietà e miseria, sopravvivenza e macerie.

Difendere l’infanzia in un contesto del genere, significa trovare e ricreare luoghi di ritrovo e gioco, promuovere l’istruzione (anche formando gli insegnanti rimasti), in zone dove oggi la scuola c’è, domani chissà…fa pensare.

Cosa fa Ai.Bi. per i minori siriani: l’interesse dei ragazzi…

E per fortuna i nostri giovani hanno dimostrato con i loro interventi curiosi, di comprendere bene la tragedia umana che ha colpito i loro coetanei siriani.

Hanno ascoltato con attenzione la descrizione di progetto sull’imprenditorialità delle donne sole, che devono provvedere ai propri figli, che sperano con poco di riuscire a fare tanto! una serra di pomodori da coltivare, una capra da allevare…

“Ci fate degli esempi di progetti di sussistenza a cui state lavorando?” chiede una ragazza interessata a ciò che, nel concreto, una ONG può portare alla popolazione locale?

Ed ecco che Mattia, aiutato da questo video:  Siria – Progetto di auto-sussistenza 2021 – YouTube racconta nel dettaglio ciò che siamo riusciti a creare, con finanziamenti pubblici, ma anche grazie a donazioni di privati e alla generosità di gente comune che si sente toccata da una ingiustizia così profonda e duratura.

Da dietro la sua mascherina, uno studente ci chiede come le famiglie siriane stiano sopravvivendo al Covid e com’è oggi la situazione del contagio e delle vaccinazioni, per la popolazione della Siria. Prontamente il cooperante risponde, apportando ulteriori commenti dopo la visione di questo video Gli interventi di Ai.Bi. in Siria – Giugno 2020 – YouTube. 

“ma davvero la situazione in Siria è così grave”?

Te lo faccio vedere, così i tuoi occhi potranno giudicare, risponde l’operatore umanitario di Ai.Bi.:  Siria: Intervento di Emergenza con Kit igienici contro Covid 19 – YouTube

…e più ci si inoltra nel discorso, più le domande fioccano, dalle bocche incredule dei nostri giovani:

ma i governi fanno qualcosa?

con che forze andate avanti?

nel concreto che lavoro svolgi?

perchè hai scelto di operare in un paese in conflitto?

che formazione ti ha portato a questa carriera?

ma ancora ci sono bombardamenti?

secondo te che ci lavori, quando finirà tutto questo?

Oggi in questa classe, prossimamente in altre scuole, con altri studenti… siamo onorati di collaborare a fianco del Comune di Venezia in questo progetto che ci permette di far conoscere la realtà in cui operiamo noi associazioni, ma anche di venire in contatto con ragazzi acuti, curiosi, pronti al confronto…e al suono della campanella si conclude dicendo che “non serve essere supereroi” per svolgere il nostro lavoro. Siamo a fianco dei bambini, in ogni Paese in cui operiamo e lo faremo con slancio e senza sosta. Ma abbiamo bisogno di nuove leve, di giovani forze che conoscano i problemi del mondo e che vogliano rimboccarsi le maniche e sostenere anche in prima persona le attività che Ai.Bi. porta avanti.

 Chi volesse dare il proprio sostegno ai progetti che Ai.Bi. porta avanti in Siria può farlo attraverso una donazione libera oppure, per dare continuità al proprio sostegno, con un’Adozione a Distanza di 25 euro al mese.