Emergenza coronavirus: gran parte dei contagi avviene in famiglia

Il 76,5% di tutti i focolai attivi si sono verificati in ambito familiare. 14 i focolai di coronavirus che potrebbero essere nati a scuola.

Massima attenzione in Italia per l’aumento lento ma costante dei casi di coronavirus.

Dal monitoraggio settimanale pubblicato dal Ministero della Salute e relativo al periodo che va dal 21 al 27 settembre si evince come i focolai attivi presenti in Italia siano 3266, di cui 909 nuovi, in aumento per la nona settimana consecutiva.

Per contrastare questa seconda ondata si lavora molto sugli strumenti di prevenzione che ormai conosciamo tutti alla perfezione e che dovremmo utilizzare sempre in maniera rigorosa: indossare la mascherina, igienizzare le mani e mantenere le distanze di sicurezza.

La famiglia luogo preferenziale di diffusione

Dal monitoraggio emerge come la famiglia continui ad essere luogo preferenziale di diffusione del virus: “Gran parte del contagio avviene a livello intra familiare e c’è un tema di grande attenzione anche alle attività di integrazione di tipo informale, quindi anche laddove ci siano gruppi di persone e di amici” sottolinea Silvio Brusaferro presidente dell’Istituto Superiore di Sanità come riportato dal quotidiano il Giornale.

La percentuale infatti di focolai che si sono verificati in ambito familiare sono il 76,5% di tutti i focolai attivi, rispetto al 76,1 % della settimana precedente.

Aumentano anche i casi contratti in ambito lavorativo, il 7,2% rispetto al 5,6% della scorsa settimana e quelli non associati a catene di trasmissione note, pari a 3.026 nuovi casi, con un aumento del 13,7% rispetto alla settimana precedente.

Intanto la scuola sembra tenere e la ripresa delle lezioni non viene per ora indicata tra le possibili cause di aumento dei contagi, anche se sono 14 i focolai del virus in cui la trasmissione potrebbe essere avvenuta nelle aule scolastiche.

Come riportato dal Istituto Superiore di Sanità, solo nelle prossime settimane si potrà meglio valutare l’impatto dei contagi nelle scuole che stanno ad oggi identificando comunque rapidamente le persone sintomatiche.