famiglie, le misure attive per le neomamme e i neopapà

Famiglie. Ecco i sette aiuti dello Stato ai neo-genitori

Si va dall’assegno di natalità al voucher per la baby sitter: sono le misure che anche per il 2018 lo Stato garantisce a sostegno dei nuclei familiari che hanno scelto di avere un figlio

Ma nelle pieghe delle norme, il rinnovo per il 2018 ha ristretto i tempi di qualche aiuto. Invariate invece le soglie di reddito tra ‘vecchio’ e ‘nuovo’ regime

famiglie, le misure attive per le neomamme e i neopapàAnche per il 2018 sono confermate le misure di aiuto alla natalità che erano state previste fin dal 2015: sette formule di sostegno alle famiglie che hanno messo al mondo un figlio, che – anche se non bastano per garantire livelli di welfare e serenità sufficienti ai nuclei familiari – restano comunque una ‘stampella’ utile per tirare avanti, in attesa che il nuovo Governo delinei una politica più strutturata e strutturale a vantaggio delle famiglie italiane.

Per le nascite (o adozioni) tra il 2015 e il 2017 il contributo ‘bonus bebè’ mantiene il ‘vecchio’ regime: 80 euro al mese per 36 mensilità (960 euro annui per tre anni, che diventano 1.960 euro per le famiglie con basso reddito), erogati a partire dal mese di nascita del bambino – o di ingresso in famiglia del figlio adottato o affidato – e fino al compimento del terzo anno di età. Ma se la richiesta viene presentata oltre i 90 giorni dalla nascita, l’assegno decorre solo a partire dal mese di presentazione.

Per i bimbi nati dal primo gennaio 2018, invece, l’assegno si è ‘ristretto’: verrà erogato solo fino al compimento del primo anno di età (o per il primo anno dall’ingresso nella famiglia adottiva), con un ‘taglio’, dunque, di 24 mesi di aiuto.

Invariate le caratteristiche reddituali per beneficiarne: nuclei familiari con Isee (Indicatore della Situazione Economica Equivalente) non superiore a 25mila euro l’anno e per i nuclei con Isee fino a 7mila euro, il contributo è doppio: 160 euro al mese. La domanda si può fare sul sito Inps o chiamando il numero 803.164 (da telefono fisso) oppure lo 06.164164 (da cellulare).

Oltre a questo, ci sono: il bonus ‘mamma domani’, 800 euro non tassati erogati senza limiti di reddito ‘una tantum’. La domanda deve essere presentata dalla futura mamma allo scoccare del settimo mese di gravidanza o alla nascita, adozione o affido. Un’altra misura è il ‘bonus asilo nido’: un contributo massimo di mille euro per le rette di asili pubblici e privati, che l’Inps versa in mensilità (90,91 euro al mese) per ogni retta versata e documentata. Per i bimbi con gravi patologie croniche, il ‘bonus’ copre le “forme di supporto presso la propria abitazione” e viene erogato in un’unica soluzione da mille euro, dopo la presentazione dei documenti che attestano l’impossibilità a frequentare il nido. L’ammontare previsto dallo Stato è di 250 milioni di euro: quindi, oltre questa cifra le domande cronologicamente successive rischiano di restare escluse.

Tra le altre misure: il fondo di sostegno alla natalità, che interviene con il rilascio di garanzie indirette, anche fideiussorie, a banche e intermediari finanziari, per poter accedere a finanziamenti garantiti dallo Stato (fino al terzo anno di età del figlio o fino al terzo anno di adozione). Inoltre, il congedo di paternità obbligatorio per i lavoratori dipendenti è passato da due a quattro giorni, utilizzabili entro i primi cinque mesi di vita del figlio. Infine, il voucher per la baby sitter, da poter esercitare al termine del congedo di maternità ed entro gli 11 mesi successivi, in alternativa al congedo parentale: 600 euro mensili per un massimo di tre mesi.

 

Fonte: Il Sole 24 Ore