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Famiglia. Per i nuclei con tre o più figli arriva la ‘Carta della famiglia’: un’opportunità per avere sconti sull’acquisto di beni e servizi

Inserita in Legge di stabilità 2016 per volontà del parlamentare Mario Sberna, ha dovuto attendere oltre due anni per la redazione dei regolamenti attuativi.

carta della famigliaigliaL’onorevole: “Ora servono subito un paio di grossi accordi nazionali, per rendere concreta la Carta e farla partire. Ad esempio? Treni e musei”

Sembra proprio essere finalmente divenuta realtà la ‘Carta della famiglia’, un’iniziativa fortemente voluta dal parlamentare Mario Sberna di Democrazia Solidale, già presidente dell’Associazione Famiglie Numerose, e inserita nella Legge di stabilità 2016, ma per trasformare la quale, in realtà – con tanto di pubblicazione lo scorso 9 gennaio in Gazzetta Ufficiale – ci sono voluti oltre 2 anni, nel corso dei quali sono stati faticosamente ‘costruiti’ i regolamenti attuativi.

Come spiega Vita.it in un articolo, la Carta “è destinata alle famiglie con tre o più figli minorenni, con ISEE non superiore ai 30mila euro, anche con cittadinanza non italiana a patto che siano regolarmente residenti in Italia. Sarà rilasciata dai Comuni e consentirà l’accesso a sconti sull’acquisto di beni o servizi e la riduzioni tariffarie con i soggetti pubblici o privati: una rete tutta da costruire). Cosa potrà essere scontato? Prodotti alimentari, bevande analcoliche, prodotti per la pulizia della casa, per l’igiene personale, articoli di cartoleria e di cancelleria, libri e sussidi didattici, medicinali, prodotti farmaceutici e sanitari, strumenti e apparecchiature sanitari, abbigliamento e calzature. Quanto ai servizi, potranno esserci sconti e riduzioni sulla fornitura di acqua, energia elettrica, gas e altri combustibili per il riscaldamento, sulla raccolta e smaltimento rifiuti solidi urbani, sui servizi di trasporto, sui servizi ricreativi e culturali, musei, spettacoli e manifestazioni sportive, su palestre e centri sportivi, su servizi turistici, alberghi e altri servizi di alloggio, impianti turistici e del tempo libero, per servizi di ristorazione, servizi socioeducativi e di sostegno alla genitorialità, istruzione e formazione professionale”.

Ecco l’elenco completo delle categorie merceologiche e dei servizi che potranno essere messi a disposizione a tariffe ridotte, dopo la stipula di singoli accordi con enti locali e privati.

La Carta sarà un tesserino cartaceo (costo di emissione – precisa il regolamento – a carico del richiedente) con validità biennale; sarà emessa direttamente dal Comune in cui risiede la famiglia, su richiesta degli interessati e previa presentazione della Dichiarazione Sostitutiva Unica ai fini ISEE in corso di validità.

L’articolo sottolinea altresì come “i benefici possono essere attivati – a seconda delle categorie merceologiche dei beni e delle tipologie di servizi – tramite convenzioni nazionali con il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, con le Regioni e le Province autonome, con i Comuni. Una volta siglate le convenzioni, i titolari della Carta potranno poi ottenere i benefici previsti esibendo il tesserino e un documento di riconoscimento. D’altro lato i soggetti che stipulano queste convenzioni in favore delle famiglie con figli diventano ‘Amico della famiglia’ se concedono sconti o agevolazioni pari o superiori al 5% rispetto al normale prezzo di listino o all’importo ordinario e ‘Sostenitore della famiglia’ se le agevolazioni sono pari o superiori al 20%“.

Il commento dell’onorevole Sberna, che tanto si è battuto negli ultimi due anni per trasformare il desiderio dei decreti attuativi in realtà è “finalmente! Possibile che bisognasse aspettare due anni per dare attuazione a una cosa tanto semplice?“. Contestualmente, il parlamentare auspica ora che il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali “concluda rapidamente duo o tre grossi accordi nazionali, per dare contenuto alla Carta e lanciarla concretamente”. Ad esempio sconti con Trenitalia e con i musei, in attesa che – come sottolinea Sberna – “inizino a farsi vivi i privati” e che si possa partire anche con le revisioni delle tariffe dei servizi comunali, degli abbonamenti per il trasporto pubblico e di altri servizi oggi preclusi – o quasi – ai nuclei familiari con tre o più figli a carico.

Fonte: Vita.it