Le famiglie più sensibili all’ affido? Sono le famiglie del Lazio! Sono più di 130.000 le risposte all’ appello del ” Centro Affidi di Bolzano “

In più di 130.000 si sono interessati all’appello “Centro Affidi di Bolzano: cercasi famiglie per oltre 50 piccoli migranti non accompagnati.” pubblicato sul sito di Ai.Bi. lo scorso 7 agosto (riprendendo la stessa notizia riportata dai maggiori quotidiani nazionali e locali) e con un post ad hoc divulgata sui social, tra cui la pagina facebook dell’associazione Amici dei Bambini, che in poche ore è diventato virale.

Le famiglie del Lazio si aggiudicano il podio di famiglie più sensibili all’affido familiare con ben 31.164 interessati.

Il secondo posto se lo aggiudicano le famiglie della Lombardia con 28.822 letture e il terzo la Campania con 9.847utenti. Segue il Veneto (9.280), la Toscana (8.590), la Sicilia (7.385), l’Emilia-Romagna (7.260),  la Puglia (6.680) e così via ..

60.688 persone sono state raggiunte tramite i social dell’associazione con 1.214 condivisioni e 340 interazioni tra “like”, commenti e richieste d’informazione.

Una  vera e propria gara di solidarietà e sensibilità all’argomento che si è estesa a tutta l’Italia portando una pioggia di risposte positive e tantissime domande a cui Amici dei Bambini non ha mancato di rispondere.

I migranti stranieri non accompagnati (MISNA) presenti su tutto il territorio nazionale, in genere, sono adolescenti di età compresa tra i 13 e i 18 anni non considerabili minori abbandonati o adottabili perché nella stragrande maggioranza dei casi il loro obiettivo è il ricongiungimento con i familiari residenti in Italia o in altri Paesi europei.

L’appello di Bolzano rientra nel circuito di attivazione di tutte le regioni italiane chiamate dalla recente  legge per la protezione dei minori stranieri non accompagnati (legge Zampa) a promuovere in via prioritaria l’affido familiare di minori stranieri non accompagnati e l’istituzione di albi regionali di tutori volontari – da non confondere con l’affido familiare – disponibili ad assumere la tutela legale senza diventarne affidatari di minori stranieri soli.

La legge stabilisce infatti che : “Gli enti locali possono promuovere la sensibilizzazione e la formazione di affidatari per favorire l’affidamento familiare dei minori stranieri non accompagnati, in via prioritaria rispetto al ricovero in una struttura di accoglienza”.

Le famiglie che desiderano candidarsi come famiglie affidatarie dovranno rivolgersi al centro affidi del territorio di residenza portando all’evidenza la propria disponibilità e partecipando alla formazione e preparazione all’affido familiare già  attiva in molti comuni italiani.