Gandolfini (Cdnf): “Al Miur chiediamo chiarezza sulla lotta alla discriminazione”

scuola 400 286Il contrasto ad ogni forma di violenza culturale, verbale o fisica, rivolta verso chiunque è un caposaldo indiscutibile di una società civile, chiaramente espresso dalla nostra Costituzione. L’educazione scolastica deve muoversi in questa direzione”.

A parlare è Massimo Gandolfini, presidente del Comitato “Difendiamo i Nostri Figli”, che torna sull’argomento dell’introduzione della Teoria gender a scuola, in una nota ufficiale del Comitato.

Gandolfini, promotore del Family Day, si fa portavoce delle preoccupazioni delle famiglie riguardo la proposta di Linee Guida sull’articolo 1 comma 16 della legge cosiddetta “Buona scuola”,relative all’attivazione di percorsi educativi di lotta alla discriminazione per orientamento di genere: “confermiamo la ferma volontà delle nostre famiglie a collaborare solo se ci sarà chiarezza assoluta dei contenuti”, sottolinea Gandolfini.

Un’affermazione, quest’ultima, che chiarisce la necessità che le Linee guida divulghino, in modo chiaro e consapevole, la conoscenza dei diritti e dei doveri della persona, per promuoverne il rispetto.

Nell’ambito delle competenze che gli alunni devono acquisire, dunque, fondamentale aspetto riveste l’educazione alla lotta di ogni tipo di discriminazione, e la promozione ad ogni livello del rispetto della persona e delle differenze senza alcuna discriminazione.

Altresì non è ammissibile che, utilizzando questo nobile scopo – aggiunge Gandolfini –  si propongano percorsi educativi che educhino alla libera scelta dell’identità di genere, come accaduto nel 2013 con la scandalosa strategia Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali (Unar). L’Unar torni a fare il suo mestiere e ci fornisca dati certi sulla discriminazione di cui sono vittime i disabili, gli immigrati, i bimbi obesi, dichiarando altresì, come rilevato dall’Osservatorio per la sicurezza contro gli atti discriminatori (Oscad), che in Italia la piaga del bullismo omofobico è fortunatamente quasi irrilevante”.

Fonte: Comunicato stampa del Comitato Difendiamo i Nostri Figli