George Floyd e il razzismo: come parlare ai bambini di ciò che sta succedendo negli Stati Uniti?

La tematica dell’odio razziale è tornata prepotentemente agli onori delle cronache. Dove è insita l’origine di tanto livore contro le persone di colore?

La tematica dell’odio razziale è tornata prepotentemente agli onori delle cronache a causa della morte di George Floyd, che ha scatenato violente proteste in tutti gli Stati Uniti. Già, ma come spiegare questo tema ai bambini? Non farlo, ovviamente, trattandosi di un tema affrontato da tutti i media, non è possibile. Ne parla, per esempio, il web magazine “La tecnica della scuola”. “Parlare ai bambini e con i bambini della violenza, del razzismo e delle loro conseguenze – scrive il quotidiano online di settore – soprattutto quando in gioco è l’attualità, i fatti reali che sono narrati dagli schermi televisivi e da Internet, come quello che è accaduto qualche giorno fa, ovvero la morte di George Floyd, a Minneapolis, è una sfida. Lo è ancora di più se a farlo è un docente, anche lui afroamericano come Floyd, anche lui come tanti nel mondo dell’education obbligato a insegnare a distanza”.

Il docente in questione, “si chiama Jessie Hagopian, lavora nella Garfield High School di Seattle, dove l’80% del personale e degli alunni è bianco, è un attivista e anche scrittore, ha pubblicato infatti ‘Teaching for black lives’. È una sfida, ha detto Hagopian, padre di due bambini di 7 e 11 anni, parlare con i propri figli e i propri studenti di quello che è successo eppure, continua il docente, è proprio questo, proprio perché siamo chiusi in casa e abbiamo più tempo, il momento di farlo”.

George Floyd e il razzismo spiegati ai bambini: il metodo di Hagopian

Ebbene questo docente, rifacendosi anche a quanto afferma nel suo libro, sostiene quanto sia importante per i più giovani essere consapevoli della precarietà e dei rischi che l’appartenenza ad una o ad un’altra “minoranza” potrebbe generare. Hagopian è convinto che possa essere utile partire dalla storia e riscoprire il passato degli afroamericani, le vicende della schiavitù, per comprendere meglio questo tema. Bisognerebbe inoltre andare a recuperare le storie di uomini e donne che hanno dedicato la loro vita alla lotta in prima persona contro il razzismo. Hagopian è inoltre convinto che siano gli insegnanti a dover valutare l’aspetto emotivo e le reazioni che si verificano quando gli studenti e i bambini incontrano questi temi e queste problematiche. Così, nelle sue classi, questo insegnante ha ideato il “metro dell’umore”: si tratta di una sorta di orologio con quattro quadranti, che viene aggiornato quotidianamente per cominciare la giornata scolastica.

Un metodo per raccontare ai più piccoli la tematica del razzismo senza andare troppo direttamente al punto può, però, essere quella di leggere insieme a loro libri o guardare film che presentino la diversità come un valore positivo. Imparare a rispettare le differenze è il primo passo per maturare una vera consapevolezza dell’uguaglianza.