Ghana: un bambino su tre è vittima del lavoro minorile

Ghana, bambiniPesca, estrazione mineraria e lavoro domestico segnano l’infanzia di milioni di bambini in Ghana. Prendendo così il posto della scuola e del gioco.

In questo Paese dell’Africa occidentale,  il 34% dei bambini fra i 5 e i 14 anni, è coinvolto nel lavoro minorile e, anche se molte organizzazioni non governative si impegnano sia sul fronte della prevenzione sia del riscatto dei minori, sono ancora troppi i casi di bambini costretti a lavorare.

Nel documento “The African report”, si legge che, anche se il lavoro minorile, in alcuni settori come in quello del cacao, sembra essersi ridotto, la situazione resta allarmante. Il problema è così radicato in Ghana, che urge un profondo cambiamento culturale e sociale.

“Molti bambini fanno dei lavori non consoni all’età, sono vittime delle peggiori forme di sfruttamento e sono esposti a rischi per la loro salute psico-fisica”, denuncia l’UNICEF.

Quali attività sono da considerarsi “a rischio”?

“Milioni di bambini lavorano per aiutare le loro famiglie in modi che non sono né dannosi né considerabili  sfruttamento. Aiutare padre e madre nell’agricoltura, nelle faccende domestiche, costituisce spesso una buona esperienza di apprendimento.  Tutt’altro discorso è invece lo sfruttamento del lavoro minorile. Quelle forme di lavoro pericolose per lo sviluppo psico-fisico dei bambini, per esempio i casi in cui i minori devono lavorare a contatto con sostanze tossiche, o trasportare oggetti troppo pesanti, o lavorare per un numero di ore eccessivo”, ha reso noto UNICEF Ghana “Inoltre, se il lavoro interferisce con le opportunità di studio del bambino, o con la sua crescita, non dovrebbe essere tollerato”.

Per combattere il lavoro minorile l’Unicef è impegnata a tre livelli: promuovere e appoggiare politiche che stipulino leggi chiare in materia di lavoro minorile, stabilendo chiaramente quali sono le attività accettabili e quali sono da condannare; incentivare un sistema di giustizia e di tutela che funzioni; lavorare sulla sensibilizzazione e sul cambiamento culturali per bandire tutti quei comportamenti che contribuiscono alla violazione dei diritti dell’infanzia.

 

Fonte: The Africa Report