Giornata dell’Accoglienza. Griffini (Ai.Bi.): “Con l’accoglienza del cuore tutti possono partecipare con un gesto di concreta solidarietà”

Il 3 ottobre cade la ricorrenza della strage di Lampedusa del 2013. Il presidente di Amici dei Bambini: “Per onorare la memoria dei migranti periti in mare occorre anche iniziare a investire su soluzioni unitarie e popolari che affrontino il problema davvero alla radice, come avvenne con l’Albania”

Il modo migliore per onorare la memoria dei migranti periti in mare? Oltre all’accoglienza concreta, nelle nostre città, nelle nostre case, c’è anche una forma di partecipazione solidale che è alla portata di tutti: l’accoglienza del cuore. Impegnarsi, cioè, a farsi carico del destino di qualcuno che ha bisogno del nostro aiuto, utilizzando lo strumento del Sostegno a Distanza. Le ONG e le realtà solidali italiane, con il sostegno del Governo, dovrebbero creare iniziative unitarie e popolari al fine di affrontare realmente il problema alla radice, come avvenne con la crisi migratoria dell’Albania alla fine degli anni Novanta”. Lo sostiene il presidente di Ai.Bi. – Amici dei Bambini, Marco Griffini.

Nella giornata di domani, 3 ottobre, ricorre infatti la Giornata della Memoria e dell’Accoglienza, istituita da una legge del 2016 e che ha lo scopo di ricordare e commemorare tutte le vittime dell’immigrazione. Una data scelta in virtù della terribile tragedia del 3 ottobre 2013, quando un naufragio al largo di Lampedusa costò la vita a 368 persone, tra cui anche donne e bambini.

All’epoca il Terzo Settore si organizzò – prosegue Griffini – e diede vita al ‘Programma Minori Albania’, la prima grande campagna di Sostegno a Distanza con il coinvolgimento di migliaia di cittadini e di famiglie e promossa dalle ONG della FOCSIV, operative in Albania. Fu un’operazione finalizzata ad aiutare concretamente le famiglie albanesi a superare la tremenda emergenza nella quale erano precipitate. La risposta dell’Italia, tutta insieme, fu eccezionale. Il tavolo istituzionale tra Governo e ONG era sempre operativo e, cosa importantissima, si iniziò a creare quel tacito accordo di collaborazione fra il mondo dei media e le ONG stesse, che poi sostenne tutte le campagne promosse in seguito: Bosnia, Kossovo, Haiti , Nepal. Si era creato, dopo la vicenda Albania, un virtuoso ‘sistema Italia di risposta alle emergenze’ che purtroppo , di fronte alla emergenza migranti di questi anni, non ha saputo più ritrovarsi”.

“L’auspicio – conclude il presidente di Amici dei Bambini – è che si riesca a riprendere questo sistema virtuoso, il miglior modo per onorare la memoria delle vittime delle tragedie del mare, facendo anche in modo di cambiare il volto della immigrazione, affinché non sia più solo vista come un problema ma anche come un’opportunità”