Giuseppe, figlio di Giacobbe, vive l’abbandono e l’accoglienza. Come i bambini adottati

GIUSEPPEGiuseppe, figlio di Giacobbe, e l’adozione. Che cosa c’entrano? Sembrano mondi distinti e lontani, ma hanno qualcosa di profondo in comune. Più ci si avvicina alla storia di Giuseppe, più emergono parallelismi e corrispondenze sulle condizioni di abbandono e di accoglienza vissute dal figlio prediletto del patriarca Giacobbe, e condivise dai figli adottivi.

La X edizione delle “Giornate di studio e confronto per una spiritualità dell’adozione”, che si tiene ad Assisi, il 2 novembre 2013, accosta uno dei racconti più affascinanti e coinvolgenti di tutta la Bibbia, all’adozione.

Ma in che modo il senso di questo racconto biblico è in grado di estendersi e interessare anche i figli e le famiglie adottive?

Camminando al fianco di Giuseppe, Amici dei Bambini e La Pietra Scartata cercheranno di riflettere su alcuni passaggi cruciali della sua storia, decisamente noti e riscontrabili anche in molte storie adottive: un abbandono superato da un’accoglienza; un’adozione che costituisce una nuova condizione che tuttavia viene poi rimessa in profonda discussione; un secondo “tradimento” a cui segue un secondo, finalmente definitivo, percorso (vendetta? Rimozione? Perdono? Ringraziamento?) di adozione.

A introdurre e coordinare i lavori della giornata di studio sarà Gianmario Fogliazza, responsabile Centro Studi Ai.Bi.– La Pietra Scartata.

A Marco Griffini, Presidente Ai.Bi., la prima riflessione, con un intervento su: “Il grido del perdono ovvero la gioia di Dio”. Seguono don Saulo Monti (Facoltà Teologica dell’Italia settentrionale); don Maurizio Chiodi (consigliere spirituale Associazione La Pietra Scartata); Silvana e Giuseppe Salomoni (La Pietra Scartata); Cristina e Paolo Pellini (La Pietra Scartata); Enrica Dato (Ai.Bi. Amici dei Bambini); Alberto Pazzi (Ai.Bi. Amici dei Bambini).