I congedi del padre sono obbligatori o è possibile monetizzare i giorni non goduti?

Spettabile redazione,

tra pochi giorni  diventerò per la prima volta papà. Sono un lavoratore dipendente e  vorrei, soprattutto nei primi mesi, dare una mano a mia moglie con il bambino. Non mi è però chiaro se i congedi di paternità estesi a giorni 10 siano obbligatori e se sia possibile monetizzare i giorni eventualmente non goduti. Potete aiutarmi a chiarirmi le idee?

Grazie

Paolo

Caro Paolo,

in primo luogo auguri per questa sua prima paternità!

Per venire alla sua domanda, risulta necessario entrare nel merito della disciplina dei congedi di cui godono i padri lavoratori dipendenti.

L’articolo 4, comma 24, lettera a), della legge 28 giugno 2012, n. 92 ha istituito il congedo obbligatorio e il congedo facoltativo di paternità.

Per l’anno 2021, la legge di bilancio (l. 30 dicembre 2020 n. 178) ha esteso, da 7 a 10 giorni, il congedo obbligatorio di paternità fruibile entro il quinto mese di vita del bambino (o dall’ingresso in famiglia in caso di adozioni o affidamenti nazionali/internazionali).

Tale congedo si configura come un diritto autonomo e, pertanto, è aggiuntivo a quello della madre e spetta comunque indipendentemente dal diritto della stessa al proprio congedo di maternità.

Entro il medesimo periodo, il padre può altresì fruire di un giorno di congedo facoltativo, previo accordo con la madre, e in sua sostituzione in relazione al periodo di astensione obbligatoria di quest’ultima.

Per poter usufruire dei giorni di congedo, il lavoratore dipendente deve comunicare in forma scritta al proprio datore di lavoro, almeno 15 giorni prima, le date prescelte che possono essere godute anche in via non continuativa.

È pertanto onere del genitore attivarsi al fine di richiedere il congedo entro il termine stabilito. Ne consegue la facoltà del padre di decidere se e quando usufruire del beneficio concessogli. In caso di mancato utilizzo dello stesso, la normativa nulla prevede in termini sanzionatori né a carico del padre né a carico del datore di lavoro.

Per i giorni di astensione dal lavoro, il padre lavoratore dipendente avrà diritto a un’indennità giornaliera a carico dell’INPS pari al 100% della retribuzione. La legge, tuttavia, non contempla alcuna forma alternativa di utilità in caso di mancato godimento del congedo.

Ufficio Diritti Ai.Bi.