I figli sono “troppo cristiani”, i servizi sociali tolgono i bambini alla famiglia

ruthIl succo della storia è semplice: una famiglia cristiana che vive in Norvegia è stata privata dell’amore dei propri figli perché li educava “troppo cristianamente“.

Una storia di discriminazione “religiosa” nell’Europa che dovrebbe dirsi cristiana. La vicenda di Ruth e Marius Bodnariu, lui rumeno e lei norvegese, ha sollevato le proteste di mezzo mondo, con campagne di sestegno internazionale. Insieme hanno 5 figli: Eliana (9 anni), Noemi (7 anni), Matei (5 anni), Ioan (2 anni) e Ezekiel (4 mesi).

Tutto parte da una segnalazione fatta dalla direttrice della scuola frequentata dalle bambine. Dopo una lite a scuola, la preside gli aveva fatto alcune domande sulla loro famiglia. Poi, nella nota inviata ai servizi sociali, aveva espresso preoccupazione per l’educazione religiosa delle bambine, definendo i genitori e i nonni come “cristiani radicali”.

La direttrice non aveva mai riscontrato alcun problema scolastico né relazionale – dichiara l’avvocato Peter Costea, presidente della Alliance for Romania’s Families – . Ma non è bastato. Dopo vari interrogatori ai genitori e ai figli, il 16 novembre scorso i bambini sono stati prelevati a scuola e allontanati dai genitori. Poi sono stati inviati in diverse case famiglia”

Il neonato viene visto e allattato solo due volte a settimana. Matei e Ioan vengono visitati dalla madre solo una volta ogni 7 giorni. E le bambine non possono vedere mai i genitori. Solo il 18 febbraio si sono incontrati finalmente di nuovo tutti insieme. Intanto, però, è partito l’iter di adozione.

Nelle motivazioni dei servizi sociali si legge che “Marius e Ruth sono cristiani radicali che stavano indottrinando i loro figli”. Una discriminazione assurda, ma reale, basata sul fatto che credono nella “punizione divina”.

Dagli interrogatori dei servizi sociali sarebbero emersi anche maltrattamenti. Ma in una nota, i nonni hanno scritto che “possiamo assicurare che non abbiamo mai visto usare violenza contro i bambini. Non hanno mai alzato la voce. I piccoli non ci hanno mai detto che i genitori sono stati cattivi con loro“.

Intanto passano i mesi e i bambini sono separati dai genitori e a sostegno di questa famiglia è nata anche una pagina Facebook in cui vengono raccolte tutte le manifestazioni, le iniziative e le petizioni in supporto della famiglia Bodnariu.

Fonte: www.ilgazzettino.it