Il mito della famiglia di origine: importante sentenza a favore dei minori in affido

Dalla Corte di Appello di Roma arriva una sentenza importante per scardinare il mito della “famiglia di origine” che costringe migliaia di bambini a vivere in un limbo affettivo, senza un valido punto di riferimento. La sentenza in questione è la 2328/2009 ed è stata emessa rispetto al caso di genitori ospiti in centri di disintossicazione allontanati dai loro figli per tempi prolungati, tempi durante i quali gli interventi di aiuto e sostegno a loro offerti sono risultati del tutto inefficaci.

La Corte di Appello di Roma ha così definito come “indifferibile l’esigenza del bambino di avere figure genitoriali presenti e affidabili” e ha riconosciuto, quindi, l’importanza di dichiarare l’adottabilità del minore quando le carenze dei genitori sono conclamate.

La giurisprudenza si muove così in una direzione ben precisa: il recupero delle capacità genitoriali non può e non deve avvenire in tempi lunghi, compromettendo il diritto del bambino a crescere con una famiglia.

Purtroppo i numerosi casi di affido sine die dimostrano, invece, che le autorità competenti tutelano maggiormente l’adulto nella sua capacità di recupero anziché il figlio e il suo diritto a crescere in un contesto familiare sereno.

Il criterio temporale, anche se non stabilito nella durata né nella legge 183/1984 né nella sentenza della Corte d’Appello, è in conclusione un elemento fondamentale per valutare i casi concreti: il diritto dei minori ad una famiglia non può attendere a lungo di essere soddisfatto.