Il non profit si veste di “rosa”

non profitQuasi un milione di lavoratori occupati e 64 miliardi di fatturato. E’ il mondo del non profit italiano, un settore in costante e rapida espansione, come testimonia il IX Censimento generale dell’industria, dei servizi e delle istituzioni non profit realizzato dall’Istat.

Le cifre dicono che, nell’arco di 10 anni, dal 2001 al 2011, le organizzazioni attive nel settore sono aumentate del 28%, con una crescita del personale dipendente pari al 39,4%. Tra gli occupati, 957.124 sono dipendenti, collaboratori esterni e lavoratori temporanei. Il numero di lavoratori impiegati a vario titolo è salito del 61,5% a partire dal 2001, quando se ne contavano 592.791. In aumento anche i volontari che oggi sono 4,7 milioni, il 43,5% in più rispetto al 2001, quando erano 3 milioni e 315mila.

Il non profit concede ampio spazio all’occupazione femminile. Le donne rappresentano infatti il 72% del totale dei dipendenti con 42mila collaboratrici esterne, 3mila lavoratrici temporanee, 9mila comandate o distaccate, 26mila religiose e 10mila giovani del servizio civile. A esse vanno aggiunte 1,8 milioni di volontarie attive su tutto il territorio nazionale.

Le professioni tecniche (infermieri, fisioterapisti, mediatori interculturali), sono la tipologia di lavoratori retribuiti, dipendenti o esterni, più diffusa nel settore del non profit, rappresentando il 27,5% degli occupati. Seguono gli addetti alle attività commerciali e ai servizi con il 24,1%: si tratta di operatori socio-sanitari, assistenti socio-assistenziali e domiciliari. Al terzo posto si trovano le professioni intellettuali, scientifiche e di elevata specializzazione con il 17,9%, che precedono le professioni non qualificate come collaboratori scolastici, addetti alle pulizie e gli operatori ecologici, pari al 13,8%. L’11,4% è rappresentato invece dagli addetti alle attività esecutive nel lavoro d’ufficio.

Le istituzioni non profit rilevate dall’indagine Istat si suddividono in 2 grandi famiglie: quelle di pubblica utilità, orientate al benessere della collettività in generale e pari al 62,7% del totale, e quelle mutualistiche, dirette agli interessi e ai bisogni dei soli soci e parti al restante 37,3%.

A fronte di 57 miliardi di euro di uscite annue, il settore non profit realizza 64 miliardi di entrate. Le regioni con il maggior volume sia di entrate che di uscite sono la Lombardia, con 17 miliardi di entrate e 15 di uscite, e il Lazio, con rispettivamente 15 e 12.

 

Fonte: Il Sole 24 Ore (17 aprile 2014)