Il progetto “Panthakù. Educare dappertutto” va in diretta su Facebook

Dal 17 marzo, alle ore 19, partono “I mercoledì di Panthakù”, incontri in diretta Facebook per dare voce ai partner del progetto capitanato da Ai.Bi.

È fissato per le ore 19.00 di mercoledì 17 marzo il debutto in diretta Facebook de “I mercoledì di Panthakù”, iniziativa che ha l’obiettivo di coinvolgere anche chi è a casa nel progetto “Panthakù. Educare dappertutto”, con capofila Ai.Bi. Amici dei Bambini, selezionato da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.
Con cadenza mensile, infatti, si potrà interagire in diretta FB grazie a tre rubriche condotte da Concita De Luca: “La classe non è acqua” avrà come protagonisti i partner di Panthakù, per offrire uno sguardo generale sui laboratori attivati e su quelli in partenza. “I consigli delle Acli” vedranno protagoniste, appunto, le Acli, con una finestra su adempimenti e agevolazioni fiscali. “Diretta(mente) in famiglia”, infine, punterà sulle psicologhe di Ai.Bi. e una coppia di genitori per ragionare su sentimenti e relazioni familiari.

Gli appuntamenti in diretta

Per il primo incontro in diretta, accessibile, come detto, a questo LINK, la rubrica protagonista sarà “La classe non è acqua”, che vedrà in collegamento il capofila del progetto Ai.Bi. Amici dei Bambini, l’Associazione Vela e l’Associazione Agape Fraterna, chiamati a raccontare la loro esperienza passata e l’avvio del nuovo anno attraverso storie, testimonianze e attività laboratoriali. Successivamente, il 31 marzo, sempre alle ore 19.00, toccherà alle psicologhe che fin da principio affiancano le attività di Panthakù: quattro sono i momenti di confronto previsti fino a giugno e dedicati a Cambiamento, Autostima, Resistenza ed Emozioni. L’acronimo dei quattro termini forma la parola Care, in inglese “cura”, che sintetizza al meglio lo spirito di un percorso che, attraverso le dirette social, si propone lo scopo di indagare come il difficile momento che famiglie, insegnanti e alunni stanno vivendo a causa dell’emergenza sanitaria abbia influito sulle dinamiche relazionali. Non a caso, ad affiancare le esperte, in ogni puntata ci saranno anche una mamma e un papà, le cui testimonianze saranno preziose per rendere sempre più completo e incisivo il lavoro condotto dal team di Panthakù.

Ma non è ancora tutto, perché il 14 aprile, alle ore 16.00, partirà una finestra su adempimenti e agevolazioni fiscali: in questo caso saranno le Acli a fornire tutte le indicazioni utili su detrazioni, aiuti statali e dichiarazioni dei redditi, per agevolare l’azione delle famiglie in un universo spesso complicato dalla burocrazia.

Una missione per crescere nelle difficoltà

Questa nuova iniziativa delle dirette Facebook servirà anche a cementare l’azione che Panthakù ha deciso di portare avanti servendosi delle piattaforme on line che, dal primo lockdown a oggi, si sono rivelate uno strumento prezioso per continuare nella propria mission e per essere vicini ai più giovani in un momento storico particolarmente delicato.

Il progetto si inserisce nel solco che da diverso tempo la rete di Panthakù sta tracciando per contrastare la dispersione scolastica e l’impoverimento educativo e culturale dei territori, un’azione diventata ancor più importante in questi ultimi tempi difficili nei quali il pericolo della dispersione è ancora maggiore.
Ma, come insegna un’antica pratica giapponese, quando un vaso prezioso, una ciotola o una teiera si rompono, c’è un’alternativa al buttare via i cocci con rabbia e dispiacere. Una pratica che mira all’esatto opposto: recuperare i pezzi e metterli insieme evidenziando le fratture, che diventano ciò che impreziosisce e aggiunge valore all’oggetto rotto. Questa pratica si chiama kintsugi, letteralmente oro (“kin”) e riunire (“tsugi”), e prevede l’uso di un metallo prezioso – che può essere oro o argento liquido o lacca con polvere d’oro – per riunire i pezzi di un oggetto di ceramica rotto, esaltando le nuove nervature create. Ogni pezzo riparato diviene unico e irripetibile, per via della casualità con cui la ceramica si frantuma e delle irregolari, ramificate decorazioni che si formano e che vengono esaltate dal metallo.
Una metafora che racconta di quanto le cicatrici possano diventare bellezza da esibire: perché è nelle difficoltà che si cresce, aiutati dalle mani tese che ci circondano e ci aiutano a rialzarci e a ricostruire. La rete di Panthakù, ancora una volta, non si tira indietro. Non si ferma. Non arresta le sue energie e il suo entusiasmo: più grande è la sfida, maggiore sarà l’impegno di tutta la squadra.