Il punto di vista dei figli adottivi/4. I genitori “Troppo pochi i Paesi di provenienza:vanno aumentati. Ad ogni bambino abbandonato va offerta la medesima opportunità dei nostri figli”

adozioni-internazionaliPubblichiamo la quarta (e ultima) parte della lunga intervista realizzata da Bergamonews a dei ragazzi adottati (Suvarna, Vigey, Caterina, Susha e Artur) che hanno accettato di parlare della propria storia. Nei giorni scorsi abbiamo pubblicato la prima parte nella quale i ragazzi parlano di quando sono stati adottati e di come si trovano in Italia. Nella seconda parte, il seguito in cui parlano della famiglia adottiva e il “rapporto” con la famiglia d’origine e il richiamo delle origini. Ieri, 27 marzo, la terza parte in cui spicca la “gratitudine” di questi ragazzi che li porta ad alimentare lo stesso desiderio di accoglienza nei confronti di bambini soli. Infine oggi per chiuder il cerchio, dopo le belle testimonianze dei ragazzi, a parlare sono due genitori che hanno affrontato due adozioni, Sara Milani e Bruno Volpi di Bariano: e anche dalle loro parole emerge che le adozioni sono una forma di Amore incommensurabile che rendono il mondo un posto migliore, più caldo e accogliente di quanto oggi non si riesca a vedere.

Il principio su cui Ai.Bi. impianterà la campagna  di informazione e sensibilizzazione #adozioneunacosameravigliosa  che presto attraverserà tutta l’Italia.

 Quando avete preso la decisione di adottare?

 Potremmo dire che è stata una scelta ben ponderata e discussa, perché ne parlavamo ancora prima del matrimonio. E’ stata quasi una cosa naturale per noi; si diceva di voler provare ad adottare un bambino oltre ad avere un figlio nostro. Il caso poi ci ha dato un aiuto”.

E com’è stata la vostra esperienza?

 Siamo stati molto fortunati. Innanzitutto siamo capitati in un buon periodo per quanto riguarda le adozioni: per la prima adozione infatti l’iter è durato poco più di 2 anni, mentre per la seconda circa 3. A quello che sappiamo son tempi accettabilissimi. Un’altra fortuna è stata quella di avere avuto una rete di aiuti attorno a noi, cosa da non sottovalutare, e poi entrambi i nostri ragazzi hanno fatto la loro parte. Se non fosse per l’età e per come siamo messi oggi circa le questioni economiche penso saremmo d’accordo sul rifare tutto un’altra volta”.

Quindi cosa pensate dell’adozione? Oggi siete al corrente di come procedono burocrazia, tempi di attesa e quant’altro?

Come abbiamo detto dell’adozione pensiamo sia una cosa favolosa; se così non fosse stato non avremmo fatto quello che abbiamo fatto. Sappiamo che le tempistiche oggi si sono dilatate e parecchio; inoltre ci è sembrato di capire che per diversi Paesi i bambini adottati che trovano una famiglia sono diminuiti. Le nostre due esperienze si riferiscono all’India e proprio lì sappiamo con certezza che la disponibilità si è ridotta drasticamente a causa delle varie regolamentazioni al suo interno. Un peccato, senza dubbio, perché l’adozione di un figlio a nostro avviso andrebbe incentivata: un figlio è un figlio per noi, punto e basta!”.

 

Fonte: bergamonews