In Brasile le adozioni nazionali tornano a crescere. Ma i bambini neri non li vuole nessuno

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Da due anni le adozioni nazionali erano in caduta libera. Adesso i dati del Consiglio Nazionale di Giustizia brasiliano parlano chiaro: nel 2012 sono state firmate 3.464 sentenze di adozione da parte di famiglie brasiliane. Il che rappresenta un aumento del 24% rispetto al 2011. Una tendenza in aumento che fa ben sperare. Tra le procedure che hanno snellito e velocizzato le pratiche adottive, rientrano le cosiddette “udienze concentrate”, nelle quali, in una sola seduta, viene verificata la situazione personale e giuridica di più minori per accertare la possibilità di reinserirli nelle loro famiglie d’origine o collocarli invece in nuove famiglie attraverso l’affido oppure dichiararli adottabili.

Al di là del dato assoluto, che pure è ben al di sotto dei numeri di adozioni avvenute negli anni 2009 e 2008, il nuovo trend di crescita è un dato molto positivo perché toglie spazio alle adozioni illegali. Spesso persino sui social network come Facebook avvengono accordi privati, per non dire compravendite vere e proprie, di bambini abbandonati.

Tra le altre motivazioni che hanno permesso l’aumento delle pratiche concluse con successo c’è anche la migliore efficienza del sistema della Giustizia e una maggiore disponibilità da parte delle coppie adottive ad accogliere un bambino abbandonato “reale”, piuttosto che  “l’incarnazione di un loro figlio ideale”. Che di solito ha queste caratteristiche: è neonato, bello, sano e bianco.

Sul primo fattore di incremento delle adozioni, interviene il Giudice della Suprema Corte di Giustizia di São Paulo, Antonio Carlos Malheiros: «La Giustizia ancora è lenta, ma sta migliorando. Deve essere molto più veloce e per riuscirci serve tutto il nostro impegno».  Ma, riguardo alla maggiore disponibilità delle coppie, Malheiros avverte: «C’è stato un progresso, ma molte coppie sono ancora troppo rigide: hanno resistenze soprattutto rispetto al colore della pelle del bambino».

Stando al Registro Nazionale delle adozioni, quasi il 92% degli aspiranti genitori accettano un bambino bianco, sebbene solo il 32,41% dei bambini e bambine adottabili sia di pelle chiara. Le coppie che dichiarano di accettare un figlio nero o mulatto sono rispettivamente il 38,16% e il 65,46% del totale degli aspiranti genitori.

C’è infine un terzo fattore che ostacola le adozioni, ed è la scarsa disponibilità da parte delle coppie adottive ad accogliere più fratelli. Altro scoglio è rappresentato dall’età. L’assistente sociale Ana Cristina Amaral de Moura osserva: «La maggioranza della coppie vuole bebè o bambini fino a tre anni e questo fa sì che il profilo del bambino disponibile non coincida quasi mai con il profilo del figlio cercato dalle coppie».

Fonte: jcmoreira@diariosp.com.br