India: 18 bambini in “ostaggio delle istituzioni” attendono il via libera per l’adozione

Sayaly, Aayesha, Durga, sono i nomi di 3 dei 18 i bambini dell’orfanotrofio Preet Mandir di Pune, già abbinati a famiglie italiane, che attendono il via libera definitivo per l’adozione.

Un’attesa forzata che dura da più di un anno, dovuta a problemi burocratici insorti dopo un’indagine sul direttore dell’istituto, arrestato per aver chiesto denaro alle coppie adottanti.

Questa situazione ha causato la sospensione, da parte dell’ente indiano competente (Cara), delle licenze per le adozioni internazionali.

Finora sono stati inutili anche gli appelli mossi dalle famiglie, logorate dall’attesa e preoccupate perché per motivi puramente burocratici si sta “rubando” una parte importante di infanzia a questi bambini.

I genitori, rappresentati da Sonia Rossi, non si arrendono e hanno dato vita ad un gruppo su Facebook, “I bambini di Preet Mandir”, che in pochi giorni ha già raccolto 130 adesioni, tra cui quella di Carlo Giovanardi, presidente della Commissione per le adozioni internazionali.

La stessa CAI ha ingaggiato un avvocato a Mumbay, che sarà chiamato a tutelare presso l’Alta Corte indiana gli interessi dei bambini e delle famiglie italiane.

L’auspicio è che questi passaggi burocratici, lascino presto spazio a quello che è il diritto di ogni minore a vivere in una famiglia.