Indimenticabile il nostro viaggio di nozze in Kenya, ma quanti bambini di strada! Come possiamo aiutarli?

Buongiorno,

siamo una coppia di giovani sposi da poco rientrati dal nostro viaggio di nozze proprio dal Kenya: è stata un’esperienza bellissima, caratterizzata da un mare stupendo e da un ambiente molto accogliente. Ma ovviamente quest’ultimo era il classico paradiso per i turisti dei Paesi più ricchi. Sapendo bene che le condizioni del Kenya non sono certo quelle che si vedono in un villaggio turistico, abbiamo un po’ trasgredito alle regole degli sposini in luna in miele e, nel tempo libero, ci siamo “avventurati” alla scoperta del “vero volto” di una metropoli come Nairobi. Siamo rimasti colpiti da quanta povertà e da quanta disperazione ci siano nei quartieri più esterni alla città. Quanti i bambini costretti a vivere per strada nella miseria più totale o alla ricerca di qualche spicciolo di carità. Ci siamo così ripromessi di cercare di aiutare, nel nostro piccolo, i bambini di questo Paese. Cosa ci consigliate?

Grazie

Ilaria e Franco

 

Cari Ilaria e Franco,

grazie per il vostro desiderio di aiutare l’infanzia in difficoltà del Kenya. Stiamo parlando di un Paese con oltre 8,6 milioni di minori che vivono in condizioni di assoluta povertà. Ai.Bi, che è presente a Nairobi dal 2008, propone ben 2 modalità di aiuto a questa fetta così sfortunata dell’infanzia africana.

La prima è il sostegno a distanza: con una quota mensile di 25 euro, si potrò avere una partecipazione diretta alle nostre attività progettuali rivolte ai minori in difficoltà famigliare, ospiti di una comunità di accoglienza. I centri per minori del Kenya con cui Ai.Bi. collabora per i suoi progetti di sostegno a distanza sono 4: La Vijiji Home of Light che garantisce cure mediche e istruzione e ha contribuito all’allestimento di una ludoteca dove i bambini possono trascorrere il loro tempo libero e dove vengono organizzate attività ricreative; la Shelter Children’s Home che ospita circa 120 minori a cui garantisce le attività scolastiche, facendosi carico delle tasse e del materiale didattico e svolgendo anche un lavoro di ricerca delle famiglie dei bambini in vista di un eventuale reinserimento famigliare. Poi c’è la Kwetu Home of Piece, che accoglie 120 bambini di strada o abbandonati e garantisce loro la possibilità di vivere in un ambiente protetto in cui possano partecipare a diverse attività ricreative, dalla danza al giardinaggio al teatro; infine potete scegliere di sostenere la Sancare Preparatory School che, nella baraccopoli di Huruma, garantisce l’educazione primaria ai suoi bambini, migliorando l’offerta scolastica in un ambiente adeguato all’apprendimento e fornendo pasti, materiale didattico e attività extracurriculari;

E a proposito di questa scuola Vi presentiamo Stacey, una bambina di 7 anni che vive con la mamma, il papà e la piccola sorellina di un anno in una baracca di una sola stanza nella periferia di Nairobi, in un quartiere povero e degradato. La bambina frequenta una scuola non sicura e i genitori vorrebbero tanto che frequentasse la Sancare. Con il vostro aiuto potremmo aiutare la famiglia a sostenere le spese scolastiche, la divisa e quanto possa servire alla bambina per studiare e crescere sana e istruita.

È uno dei tanti minori kenyoti per cui Ai.Bi. sta cercando un sostenitore disposto ad attivare un’adozione a distanza. Quest’ultima consiste nella possibilità, con 50 euro al mese, di stabilire un rapporto personalizzato ed esclusivo con un bambino, partecipando così direttamente alla sua crescita e del quale è possibile ricevere periodicamente foto, lettere, notizie e aggiornamenti.

A voi la scelta quindi! Con l’adozione a distanza o il sostegno a distanza donerete certamente un sorriso ai bambini del Kenya.

A presto,

Staff Sostegno a distanza