Scagliusi (M5S): “Perché la Cai ha ordinato un intervento notturno a sorpresa?”

scagliusi Il caso dei 22 bambini congolesi che sono stati trasferiti di notte da una casa famiglia di Kinshasa a un altro luogo continua a fare discutere in Parlamento. Dopo l’interpellanza del senatore Aldo Di Biagio, del gruppo Per l’Italia, lo scorso 21 gennaio, torna sull’argomento l’onorevole Emanuele Scagliusi (Movimento 5 Stelle) che ha depositato alla Camera dei Deputati un’interpellanza al Presidente del Consiglio in cui si chiede al premier Matteo Renzi, al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, per avere chiarimenti su “quali siano i motivi che hanno spinto la Commissione per le adozioni internazionali – scrive nell’interpellanza – a compiere un intervento notturno, a sorpresa, inviando tre emissari e caricando i 22 bambini su di un camioncino senza specificare la destinazione, nonché dove si trovino attualmente i 22 bambini portati via dall’orfanotrofio”

Di seguito il testo completo dell’interpellanza.

SCAGLIUSI, SIBILIA, SPADONI e PETRAROLI- Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. — Per sapere – premesso che:
come si apprende da un articolo dell’Huffington post del 20 gennaio 2015, ventidue bambini, dal punto di vista burocratico già adottati da alcune famiglie italiane, sono scomparsi da un orfanotrofio di Kinshasa, in Congo. A denunciare l’episodio è il quotidiano congolese Le potentiel, secondo il quale la sera del 29 dicembre tre uomini con accento francese sono giunti all’orfanotrofio «Maison familial Ange Gabrielle» e, dopo aver assicurato di essere stati inviati dalla Commissione adozioni internazionali dell’Italia (CAI), hanno caricato i 22 bimbi in lacrime;
su «Il Fatto quotidiano» del 20 gennaio 2015, si legge che «Secondo le testimonianze raccolte – scrive il quotidiano di Kinshasa Le potentiel, che cita come fonte un attivista dei diritti umani – ad agire sarebbero stati tre congolesi, collaboratori della fondazione Rafael (agenzia italiana)»;
secondo un articolo online de «Il Giornale» del 20 gennaio 2015, i tre uomini si sarebbero qualificati come inviati dalla Commissione per le adozioni internazionali, presieduta da Silvia Della Monica e sotto le dipendenze della Farnesina;
su un articolo de «Il Fatto quotidiano» del 21 gennaio 2015, si legge che «da una nota di Palazzo Chigi si apprende che i 22 bambini stanno bene e i familiari sono in contatto con la Commissione per le adozioni internazionali. Tuttavia, la vicenda dei 22 bimbi è all’attenzione della Farnesina;
secondo il quotidiano congolese – Le Potentiel –, le motivazioni di questo gesto sono «sconosciute» e fin da ieri il caso è all’attenzione del Ministero congolese del genere, della famiglia e del bambino, che ha promesso di aprire un’inchiesta, dopo aver ricevuto la relazione inviata dai responsabili dell’orfanotrofio, spedita anche all’ambasciatore italiano a Kinshasa e alla stessa Commissione per le adozioni internazionali;
dal canto suo la Commissione per le adozioni internazionali in un comunicato pubblicato sul suo sito istituzionale in data 20 gennaio 2015, conferma gli ottimi rapporti con le autorità del Congo nel perseguire la tutela dei diritti dei bambini e il massimo impegno e la massima fiducia nel positivo esito delle adozioni;
secondo lo stesso quotidiano congolese di cui sopra, l’episodio è avvenuto nell’inconsapevolezza dei dirigenti dell’orfanotrofio. «Con indosso un pigiama, i bimbi avrebbero opposto resistenza ai loro accompagnatori, avrebbero lanciato urla per opporsi al trasferimento – scrive Le Potentiel citando un abitante del quartiere – e sono stati caricati su un veicolo dagli intermediari dei loro genitori adottivi»;
l’episodio rischia di aggravare ulteriormente i rapporti tra Congo e Italia, sul versante delle adozioni internazionali. Da quando, nel 2013, il Congo ha sospeso le adozioni, circa 150 famiglie italiane che hanno adottato un bimbo congolese attendono una risposta dalla Commissione per le adozioni internazionali sullo stato delle trattative per sbloccare la situazione. E a parte il viaggio con cui il Ministro per le riforme costituzionale e i rapporti con il Parlamento Maria Elena Boschi riuscì a condurre in Italia nel maggio 2014 31 bimbi congolesi, il risultato per le famiglie italiane è il silenzio –:
se corrisponda al vero quanto riportato dagli organi di stampa in merito all’episodio dei 22 bambini, nei modi e nei tempi descritti;

quali siano i motivi che hanno spinto la Commissione per le adozioni internazionali a compiere un intervento notturno, a sorpresa, inviando tre emissari e caricando i 22 bambini su di un camioncino senza specificare la destinazione, nonché dove si trovino attualmente i 22 bambini portati via dall’orfanotrofio «Maison familial Ange Gabrielle»;

se, in merito alle adozioni di minori dal Congo, ci siano novità rispetto alle situazioni ancora pendenti. (4-07656)