Italia. La vera “Educazione Civica”: nelle aule di scuola per parlare dei minori fuori famiglia

Nell’ambito del progetto “Con Tatto”, promosso dal Comune di Venezia, Ai.Bi. è entrata nelle aule scolastiche per parlare di “tutela minori” con gli studenti

Ai.Bi è entrata nelle classi degli insegnanti che hanno scelto di affrontare il tema della “tutela minori” per raccontare la vita dei minori fuori famiglia. Un’iniziativa che fa parte del progetto Con Tatto.

Portare i ragazzi verso la solidarietà

Promosso dal Comune di Venezia, il progetto Con Tatto propone attività di cittadinanza attiva e percorsi per migliorare la coesione sociale in vari ambiti. Ai.Bi. collabora con l’iniziativa da moltissimi anni per immaginare insieme qualcosa che porti i ragazzi verso la solidarietà e l’attiva risposta.

Nelle classi per raccontare la vita dei minori fuori famiglia

Non è mai troppo presto mettere a conoscenza i giovani su questa tematica e per sapere cosa le istituzioni e il privato sociale mettono in campo per proteggere i minori in situazioni di disagio o in condizioni inadeguate. Anche perché molti di loro la conoscono per esperienza oppure perché alcuni conoscenti e famigliari hanno toccato con mano la realtà della comunità o dell’affido.
I responsabili di Ai.Bi. sono entrati in punta di piedi nella classe oggetto dell’intervento, valutando con i docenti, che conoscono meglio i loro allievi, se c’erano situazioni personali che valeva la pena di preservare o affrontare con delicatezza.

La partecipazione attiva degli studenti

Il riscontro degli studenti è stato positivo, considerato la partecipazione: chiedevano, intervenivano, lasciandosi avvolgere dal problema e commentando con vigore certe situazioni presentate.
Gli interventi sono ben strutturati con il corpo docente  in modo tale da non causare ulteriore sofferenza agli studenti che conoscono da vicino queste situazioni difficili o dolorose.
Si parla di abbandono, di minori lasciati al sistema di protezione, di accoglienza temporanea e ci si sofferma sull’affido declinato nelle sue varie forme e singolarità. Si racconta la complessità dell’adozione e dei meccanismi che la governano. In questo mondo è possibile avvicinarsi al punto di vista dei bambini e adolescenti che si trovano a essere oggetto di questa misura di protezione.
Per mantenere viva l’attenzione durante le due ore, sono stati utilizzati video e testimonianze, anche se non ce ne era, perché l’argomento è stato molto apprezzato suscitando domande di vario tipo e interessanti riflessioni.
Le classi del liceo psicopedagogico Stefanini, in particolare, conoscono bene questi temi che sono trattati anche nei loro testi e sono argomento del programma dell’anno. A questo si aggiunge un genuino desiderio di conoscenza.

Il racconto della cooperante dal Ghana

In un secondo step è intervenuta una cooperante dal Ghana, portando all’attenzione dei ragazzi collegati a Mestre, la realtà dei minori fuori famiglia che vivono in questo paese africano sconosciuto.
La cooperante, collegata dalla capitale Accra, ha saputo coinvolgere i ragazzi, relazionando le attività che Ai.Bi. svolge negli istituti in cui è presenti, con progetti di sostegno a distanza e ha saputo mostrare con dovizia di particolari le tante azioni che l’associazione porta avanti, da anni, in questo paese la cui popolazione minorenne è numerosissima.

Il prossimo appuntamento

“Non vediamo l’ora di ritrovarvi al prossimo appuntamento” hanno detto gli studenti al termine dell’incontro. E Ai.Bi. è pronto per l’appuntamento del 7 marzo.