Kenya. Educare con amore: sensibilizzare i genitori per proteggere i loro figli

Nell’ambito del progetto SPEM, finanziato dalla CAI, Ai.Bi. ha organizzato due giornate di formazione dedicate alle mamme e ai papà dei bambini che frequentano la SanCare Prepatory School. Un viaggio di apprendimento verso una genitorialità sempre più positiva per il benessere dei più piccoli

Al fine di migliorare le capacità genitoriali e garantire il benessere dei bambini all’interno della comunità, il 16 e 17 aprile, Ai.Bi. ha organizzato due giornate intense per i genitori dei bambini che frequentano la SanCare Prepatory School.
Un percorso di formazione e sensibilizzazione per migliorare le capacità genitoriali, rafforzare la relazione genitore-figli, promuovere una comunicazione efficace e garantire un’adeguata protezione dei bambini all’interno delle famiglie.

Il progetto SPEM

Questa iniziativa fa parte del progetto SPEM: Supporto a Protezione Educazione e Movimento per minori vulnerabili in Africa Orientale, finanziato dalla CAI e con capofila C.I.F.A. ONLUS, per il quale Ai.Bi. è responsabile delle attività implementate in Kenya. L’obiettivo è quello di promuovere la tutela dei minori più vulnerabili nei diversi contesti in cui essi si trovano, sia esso quello familiare, sociale, scolastico-educativo, in istituto o in alcuni casi anche la strada.

Le due giornate di formazione

Gli incontri si sono svolti nei pressi della baraccopoli di Huruma e sono stati condotti da una psicologa con il supporto dell’ assistente sociale e della Legal Officer dell’associazione.

La prima giornata

Durante la prima giornata sono stati trattati argomenti come i diversi tipi di famiglie, le tipologie di genitorialità, le problematiche dei genitori e le conseguenze dei comportamenti di trascuratezza.
Sono stati numerosi gli interventi e le testimonianze, forti ma anche piene di speranza. Una donna ha raccontato la sua difficile esperienza a causa di una depressione di cui ha sofferto per anni, dopo essere stata abbandonata dal marito. Una condizione che ha avuto ripercussioni nel rapporto con i suoi tre figli.
La donna afferma di aver superato questo periodo e di essere riuscita ad aprire una piccola bottega di frutta e verdura.
Significativo anche l’intervento di un padre single di 11 figli. L’uomo non ha un lavoro stabile e, per questa ragione, non è in grado di garantire a tutti i figli un percorso scolastico. È stato abbandonato dalla sua ex compagna, la quale è sparita e da quel giorno non si è più presa cura dei figli. Per lui, essere padre non è facile, nonostante il grande amore per i suoi bambini.

Le attività di gruppo

I partecipanti sono stati suddivisi in 5 gruppi, ognuno dei quali rappresentava uno stile di genitorialità: autorevole, autoritaria, permissiva, assente. Sulla base di queste caratteristiche i genitori sono stati invitati a riflettere e discutere sull’impatto che queste diverse attitudini possono avere nello sviluppo personale dei figli.

La seconda giornata di formazione

Durante la seconda giornata, sono stati trattati temi riguardanti la gestione dei conflitti e la protezione delle ragazze da pratiche dannose come, abuso, matrimoni precoci e mutilazioni genitali femminili. Pratiche che, in certi gruppi tribali e in certe zone del Kenya, vengono ancora praticate.

La conclusione del percorso

Entrambe le giornate si sono concluse con un pranzo comunitario. I genitori hanno apprezzato questa esperienza di apprendimento reciproco: uno spazio di ascolto sicuro e inclusivo dove i partecipanti hanno potuto esprimere i loro sentimenti, le loro preoccupazione e le loro speranze.

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