Kenya: le infezioni HIV crollano del 40%

aids riduzionePrevenzione, formazione, antiretrovirali, circoncisioni e anticoncezionali. Ecco le armi per combattere la trasmissione dell’HIV e l’AIDS in Africa, dove la ricerca genetica ne ha individuato l’origine nel ventesimo secolo. E i risultati non hanno tardato ad arrivare.

In Kenya, infatti, i nuovi casi di infezione da HIV si sono ridotti del 40% negli ultimi 5 anni, e lo ha confermato anche il National Aids and Sexually Transmitted Infection Control Programme (NASCOP). Il suo direttore, il dottor William Maina, ha dichiarato che “il Paese ha ottenuto ottimi risultati nell’ambito della prevenzione dell’HIV e dell’AIDS”.

In una conferenza stampa tenuta all’Hotel Panafric di Nairobi, e volta a promuovere l’integrazione dei servizi sanitari, il dottore Maina ha fatto sapere ai giornalisti che la decrescita delle infezioni si deve ai programmi di prevenzione e di sensibilizzazione.Ci siamo impegnati per rendere le persone sempre più consapevoli del proprio stato di salute”, ha detto.

Nel 2007, solo il 36% dei sieropositivi o infetti da AIDS era cosciente della propria condizione, mentre oggi, lo è ben il 70%.

Fra la popolazione keniota, si stima che un 6,3% dei cittadini sia affetto da HIV e da AIDS e che 610.000 abbiano assunto farmaci antiretrovirali. Al 92% delle mamme che hanno fatto visita alle cliniche del governo sono stati forniti servizi di prevenzione della trasmissione del virus mamma-figlio. Sono ancora troppi i bambini che vengono infettati ogni anno, durante la gravidanza o durante l’allattamento: circa 1.300. Delle 1 milione e 200mila gravidanze annue, 87.000 mamme sono siero positivi o hanno l’AIDS.

Oggi ci stiamo concentrando sulla prevenzione della trasmissione mamma-figlio per mantenere la madre in vita in modo che possa crescere il proprio piccolo. Normalmente seguiamo le mamme sieropositive e le curiamo”, ha dichiarato il dottor Maina.

Ha poi aggiunto che grazie agli antiretrovirali, le infezioni si sono ridotte del 90%, e che anche la circoncisione degli uomini contribuisce molto alla riduzione del fenomeno, di ben il 60%.

Nel 44% dei casi, il contagio avviene fra coppie stabili poiché, basandosi sulla fiducia, non si usano contraccettivi.

Fra le maggiori vittime dell’infezione, ci sono prostitute, omosessuali e pescatori, che costituiscono il 33,3% degli infetti da HIV e AIDS nonostante “non siano moltissimi visto che contano circa 170.000 persone”, ha specificato Maina, concludendo: “Loro contribuiscono all’infezione di più di 91.000 persone ogni anni, perciò abbiamo sviluppato per loro dei pacchetti di formazione, per renderli consapevoli del loro stato di salute e per far sì che pretendano e facciano sesso sicuro. Chiediamo loro di usare il preservativo per proteggere se stessi e i loro clienti. Se possibile, li indirizziamo a cure e trattamenti visto che riducono la trasmissione del virus. Gli antiretrovirali riducono infatti la trasmissione fra persone e mantengono gli individui sani”.