La ricerca dei genitori naturali: fallimento adottivo o mera curiosità?

Buongiorno,

mi chiamo John e ho letto la notizia pubblicata sul vostro sito sulla segretezza del parto.

Come figlio adottivo ormai adulto e coordinatore dell’Associazione Figli Adottivi e Genitori Naturali, desidero esprimere la mia opinione e sfatare i soliti due miti. Chi va alla ricerca dei genitori naturali, non lo fa perché c’è stato un fallimento adottivo: la spinta è data dalla necessità di conoscere le proprie origini, il primo capitolo della propria vita. In più, è stato scientificamente provato che far conoscere ai figli adulti l’identità della madre biologica, non è correlato con l’aumento delle interruzioni di gravidanza volontarie.

Grazie

John

 

 

IRENEBERTUZZICaro John,

non so perché parla di miti, rispetto alle due questioni che pone.

Per quanto riguarda la prima, non è certamente detto che chi va alla ricerca delle proprie origini debba essere passato attraverso un fallimento adottivo. Credo che ogni ragazzo adottato viva la propria adozione in modo assolutamente personale. E’ pur vero  che ho conosciuto molti ragazzi i quali hanno affrontato il tema delle proprie origini in modo sofferto, perché non pienamente inseriti all’interno della famiglia adottiva (e questo è innegabile).

Altri hanno voluto affrontare il viaggio per mera curiosità: semplicemente per vedere il luogo, il paese dove sono nati e – in un certo qual senso – riappacificarsi con il proprio passato.

Per quanto riguarda la seconda questione, rimango della mia opinione: l’idea che si possa risalire alla madre, pur potendo questa partorire in assoluto anonimato, è piuttosto “pericolosa”. Non crede, infatti, che ciò potrebbe spingere quelle donne che avrebbero intenzione di portare avanti la gravidanza e abbandonare il proprio figlio in ospedale, a intervenire prima della nascita?

Mi piacerebbe inoltre capire a quali statistiche allude, quando dice che ciò è “scientificamente provato”.

Cordiali saluti

Irene Bertuzzi

Area Adozioni Internazionali di Ai.Bi.