L’adozione è un calvario: sono tre anni che aspetto e non vedo la fine del tunnel!

Buongiorno!

mi chiamo Francesca. Ho letto l’articolo dal titolo Perché il 50% delle coppie sposate non ha figli perché non adotta? Perché lo dico io. Perché  è un calvario e dopo tre anni dall’ inizio del percorso siamo ancora qui e non si vede la luce fuori dal tunnel! Non so se lo consiglierei alle nuove coppie. Per quanto riguarda l’ adozione internazionale è sempre più complicato e difficile, vedi Colombia, Congo, Togo, Vietnam ed ora anche Russia. Forse siamo stati semplicemente sfortunati a capitare in questo brutto periodo, il punto è che in nessun paese c’è più la certezza di concludere l’ adozione, e poi in questi tre anni ho assistito a chiusura di enti il cui operato era poco limpido e pulito. Dico solo che è una tristezza questo business sulle spalle di bambini bisognosi di una famiglia. Sono amareggiata e delusa. All’ adozione- come l’ avevo concepita e dovrebbe essere in realtà- io ci credo ancora e spero che un giorno il mio desiderio di diventare madre si avveri. Non parliamo poi dell’adozione nazionale, che è un altro terno al lotto… quanta delusione e sofferenza!

 

 

IRENEBERTUZZIGentile Francesca,

nella sua lettera si percepisce tanta amarezza e disillusione.

L’analisi che ha fatto della situazione presenta luci ed ombre. E’ comprensibile lo sfogo di chi ha intrapreso la strada dell’adozione e, passato tanto tempo, non  riesce a vedere il  compimento del suo progetto. La situazione dell’adozione internazionale oggi è diventata sì più complicata ma non impossibile. Occorre avere pazienza soprattutto là dove ci sono paesi che a secondo degli umori, decidono di interrompere o chiudere le adozioni internazionali impedendo a migliaia di bambini  la possibilità di diventare figli. Invece di regolamentare e lavorare per rendere le adozioni internazionali più trasparenti, si preferisce impedire che si realizzino: in questo modo il danno maggiore va ai tanti bambini  abbandonati  negli istituti.

Il momento che sta vivendo oggi l’adozione internazionale non è dei migliori ma bisogna tenere duro, non demordere: anche solo un bambino strappato dalle maglie dell’istituto è la vittoria di un essere umano restituito alla vita.

Coraggio Francesca, continui a sperare!

Irene Bertuzzi

Area Adozioni Internazionali di Ai.Bi.