Le buone notizie. Ai.Bi. riaccreditata in Colombia. Nuovo segno di speranza per il rilancio dell’adozione internazionale

In Colombia torna a rivedersi la luce sull’accoglienza dei bambini abbandonati. L’Instituto Colombiano de Bienestar Familiar (ICBF), l’Autorità Centrale per le adozioni internazionali, conferma ad Ai.Bi. per i prossimi 2 anni l’autorizzazione ad operare nel Paese sudamericano:  via libera, quindi, alle destinazioni di famiglie italiane che desiderino adottare minori colombiani.

Una notizia che non può che riempire di gioia i cuori delle tante coppie in attesa di accogliere in casa un bambino.

La Colombia è un paese storico per Ai.Bi., e il suo riaccredita mento (ricevuto qualche giorno fa)  viene accolto con  felicità.

Amici dei Bambini realizza, infatti, adozioni internazionali in Colombia dal 1999 e nonostante la crisi negli ultimi anni, il Paese sudamericano conferma la sua importanza e centralità nel campo delle adozioni.

Dal 2000 ad oggi i minori colombiani entrati in Italia sono stati più di 4.700.

Grazie ad Ai.Bi. sono state complessivamente adottati in Colombia ad oggi quasi quasi 360 minori.

Gli ultimi dati pubblicati dall’ICBF relativi ai primi sei mesi del 2017 sembrano confermare il trend positivo delle adozioni registrato nel corso del 2016

Tra gennaio e giugno 2017 sono stati adottati complessivamente da famiglia colombiane e da famiglie straniere 599 minori colombiani. In tutto il 2016 erano stati 1.181 i minori colombiani adottati.

Dei 599 bambini adottati nel 2017,  304 sono stati accolti in adozione nazionale e 295 in adozione internazionale. Se da una parte viene confermato ancora quindi il predominio della prima sulla seconda, rispetto agli ultimi anni la forbice tra adozione nazionale e internazionale sembra restringersi. Infatti, in tutto il 2016 le adozioni nazionali in Colombia erano state 654, quelle internazionali solo 527.

È da segnalare inoltre che l’82% delle adozioni, sia nazionali che internazionali, realizzate in questi primi 6 mesi del 2017 sono state portate a termine dall’Icbf (492), il restante 18% dalle Iapas (Instituciones Autorizadas Para La Adopcion), case private autorizzate dall’autorità centrale a gestire gli iter adottivi (107).

Infine, un accenno alle coppie ancora in lista d’attesa. Al 30 giugno 2.017 sono 1.580 di cui  1.207 quelle straniere e 373 nazionali. Al 31 dicembre 2016 erano complessivamente 1.894.

Un ‘esercito’ di minori alla ricerca di una casa accogliente e di una mamma e un papà che li amino e gli diano concretamente una seconda chance di vita e felicità.

E da questo punto di vista le famiglie italiane hanno risposto con generosità.