Le Iene. Una valanga di commenti indignati sulla paralisi della Cai: unanime l’invito a proseguire l’inchiesta

servizio iene su blocco caiMonta l’indignazione verso la totale paralisi della Commissione Adozioni Internazionali. E non solo, ormai, tra gli addetti ai lavori e le famiglie in attesa. A sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema è stato il servizio trasmesso da “Le Iene” su Italia 1 nella serata di giovedì 31 marzo, che ha messo in luce le tante inefficienze della nostra Autorità Centrale. Generando una diluvio di commenti su Facebook, quasi 600 in tre giorni, e di condivisioni, poche meno di 1.500.

Immediate e notevolmente arrabbiate le reazioni degli spettatori di fronte a una Cai così “chiusa a riccio, come se fosse blindata, inaccessibile”, secondo la definizione data da Faggioni.

I più “teneri” si limitano all’ironia. Di fronte a una presidente che in 2 anni ha convocato la Commissione una sola volta e che sembra non interessarsi alla sorte di centinaia di bambini ancora chiusi in istituto, Bruno scrive che “Della Monica dà l’idea di una persona tutt’altro che stakanovista” e Silvia propone uno scambio: “i bambini con le legittime famiglie in Italia e la presidente della Cai in orfanotrofio”.

Altri, come Elisa, si chiedono come faccia Della Monica a dormire sonni tranquilli con tutti questi bimbi e famiglie in attesa, mentre Claudia è curiosa di sapere l’attuale presidente della Cai che credenziali abbia per ricoprire quel ruolo e perché si comporti così.

I più arrabbiati chiedono un cambio ai vertici della Commissione e sospettano interessi economici alle spalle di questa situazione di stallo. “Mi auguro che dopo questo servizio vengano cambiate la Commissione e la presidente – scrive Vincent -. Ci sono famiglie che potrebbero riunirsi senza gli impedimenti della Cai”. “Per una volta mettetevi le mani sul cuore e non sul portafoglio – esorta Sonia – e non fate commercio sulle famiglie che sognano e sui bambini che hanno già sofferto l’abbandono e hanno diritto a una famiglia”. “Che vergogna – tuona Armando -! Invece di agevolare chi vuole donare amore a questi bambini meno fortunati fanno di tutto per scoraggiare quei poveri genitori. E magari questi organismi costano pure un sacco di soldi ai contribuenti”. E ancora: “Chissà se in questi due anni la signora (Della Monica, ndr) ha percepito lo stipendi – si chiede Niki – e se sì per cosa, visto che non fa nulla”.

Non mancano le voci dei figli adottivi. Come quella di Fabio che ricorda la sua sofferenza in orfanotrofio e prega la Cai di non fare aspettare a lungo le famiglie: “Non potete sapere che cosa si prova da ambo le parti”, conclude. Che cosa prova un’aspirante mamma adottiva a cui è appena stato detto “no” alla possibilità di accogliere un figlio lo dice Manuela: “L’adozione è semplicemente un atto d’amore! A questi personaggi non gliene frega niente dei bambini! Vi prego, Iene, andate avanti come tutte noi, donne alle quale è stata negata la possibilità di esser madri!”.

“E poi ci si chiede perché si ricorre all’utero in affitto!”, scrive provocatoriamente Sara, secondo cui si sta scherzando con i sentimenti di coppie “che possono dare tanto amore e sicurezza” e di bambini “che hanno tanto bisogno di quell’amore”. E si chiede se l’attuale presidente Cai sappia cosa vuol dire essere una madre, ricordandole che “ogni volta che questi bambini con le rispettive famiglie si staccano è un trauma irreparabile nella loro mente e soprattutto nel loro cuore”. Unanime quindi l’invito alle Iene ad andare avanti in questa inchiesta, con la consapevolezza che ogni giorno che passa, in tale situazione di stallo, “è un giorno di felicità che toglie a quelle povere creature!” Del resto, come definire una Cai bloccata da una presidente il cui unico interesse, come rileva Lorenzo, è di evitare che entrino i giornalisti? Le parole più efficaci forse sono quelle trovate da Barbara: “Una vergogna legalizzata”.

 

Chi vuole leggere tutti i commenti, può trovarli sulla pagina Facebook delle Iene, in coda al post in cui è stato riproposto il servizio.