Maladozione: la lotta per ottenere l’idoneità, in una trafila di colloqui quasi irreali. “La nostra colpa? Avere già tre bambini piccoli”

«Io e mia moglie abbiamo presentato circa 15 mesi orsono domanda di adozione internazionale al Tribunale minorile della nostra città.

Da qualche mese stiamo vivendo una trafila di colloqui quasi irreali… La nostra colpa? Avere già tre bambini piccoli.

Assistenti sociali e psicologi… mai una parola di sostegno, mai un incoraggiamento.

Ogni volta, il solito: “In casi come il vostro tutti i giudici si guardano bene dal decretare l’idoneità. Questo nell’interesse sia del bambino da adottare, sia dei vostri figli. L’uno e gli altri, infatti, hanno il pieno sacrosanto diritto di avere la massima dedizione dei genitori”.

L’abbiamo ormai sentita tante volte questa filastrocca, ma proprio non riusciamo a capire.

Cosa pensano questi signori preposti a “fare l’interesse dei bambini”? Che l’istituto sia meglio di una famiglia numerosa e simpatica?

E chi dà loro il diritto di pontificare anche sull’interesse dei figli miei? Non lo sanno che l’Amore è l’unica cosa che dividendosi si moltiplica?

E se io e mia moglie domani mattina decidiamo di avere altri figli? Se ciò attenta al bene della mia famiglia, qualcuno dovrebbe vietarcelo… Inseriamo il controllo della natalità tra le straordinarie leggi di questo Bel Paese, come in Cina?

A mio avviso, il sistema dovrebbe limitarsi ad acquisire relazioni di persone esperte sull’attitudine genitoriale delle coppie, magari anche con visite domiciliari anziché questi sterili colloqui. Un paio di mesi di monitoraggio intensivo. Basta. Che all’interesse della mia famiglia, ci penso io.

Continueremo questo percorso, anche se ci sembra una grande perdita di tempo a volte un po’ offensiva. L’abbiamo affidato alla Volontà di Dio.

Continueremo a presentarci a questi incontri che puntualmente si aprono con un deprimente: “Siete ancora convinti di voler andare avanti?”. Ma stiamo parlando di un figlio o di che cosa?

Ci auguriamo davvero che un giorno vicino possano esserci coppie la cui generosa decisione di accogliere una giovane vita possa venire accolta con un sorriso e con un “Grazie”.

Sarebbe un punto di partenza un po’ diverso, e spesso le piccole cose fanno differenze sostanziali».

(Lettera firmata)