Mediterraneo, cimitero di speranze: sono 2mila i migranti morti dall’inizio del 2015

naufragi migrantiIl Mediterraneo è il mare più pericolo al mondo. Ad attestare questo triste primato è l’Oim (Organizzazione internazionale per le migrazioni) che ha diffuso un dato drammatico. Nei primi 7 mesi del 2015, circa 2mila persone sono morte nel tentativo di raggiungere le coste europee. Un numero più alto rispetto agli anni precedenti. E soprattutto una cifra da leggere come un’approssimazione per difetto, perché tiene conto solo delle vittime accertate.

Dei 2mila migranti morti, la stragrande maggioranza (1.930) ha perso la vita sulla rotta per l’Italia, mentre gli altri 70 non ce l’hanno fatta mentre provavano a raggiungere le coste della Grecia.

Sono principalmente due le cause di questa ecatombe. Innanzitutto l’aumento delle persone che tentano la traversata: dalle 60mila del 2013 alle 219mila del 2014, e nella prima metà di quest’anno si è già toccata quota 137mila. “Spesso fuggono dalle guerre – spiega Barbara Molinario dell’Unhcr (Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati) -: la maggior parte di coloro che sono arrivati via mare dal 2014 a ora sono siriani ed eritrei”. Siriana, per esempio, era la piccola Raghad, la bambina malata di diabete arrivata senza vita a Siracusa a metà luglio. Di lei almeno si ricorda il nome. Ma della maggior parte resta solo il ricordo, come molti dei 800 naufraghi affogati il 18 aprile al largo della Libia. Viaggiavano su una delle tante carrette del mare.

Ed è proprio questa la seconda causa della quotidiana tragedia che ha luogo nel Mediterraneo. Ad aumentare sensibilmente la probabilità dei naufragi è l’utilizzo di imbarcazioni del tutto inadeguate da parte degli scafisti. Trafficanti senza scrupoli che, secondo le stime, dalle 2mila persone morte nel corso delle traversate, avrebbero intascato qualcosa come 16 miliardi di euro per farle entrare illegalmente in Europa.

La paura dei rischi del viaggio, tuttavia, è minore rispetto alla certezza delle sofferenze che si patiscono nelle proprie terre di origine. Per questo, nonostante tutto, dall’inizio del 2015 quasi 200mila persone si sono imbarcate per l’Europa. Nei primi 7 mesi del 2014 le vittime erano state di meno delle 2mila di quest’anno: circa 1.600.

Nel frattempo, si continua ad arrivare. Solo martedì 4 agosto, nei porti di Crotone, Vibo Valentia e Messina sono giunti 1.127 migranti. Tra loro quasi 160 minori e più di 100 donne, di cui alcune incinte.

Particolarmente drammatico il problema dei minori stranieri non accompagnati che, una volta giunti sulle nostre coste, rischiano di finire nel tunnel dell’illegalità. Per evitare che questo accada, Amici dei Bambini porta avanti il suo progetto “Bambini in alto mare”, con lo scopo di garantire un’accoglienza giusta ai piccoli migranti: l’unica accoglienza a misura di minore, quella dell’affido familiare.

 

Fonti: Avvenire, Corriere della Sera