Messina: casa Mosè è il simbolo dell’accoglienza di tutta la città

baby immigrati 200Non si arresta. Continua inarrestabile il flusso di disperati che arrivano sulle coste della Sicilia.  Questa volta sono circa un centinaio, tutti uomini fra cui 40 minori, recuperati a sud di Lampedusa da una petroliera, all’interno dell’operazione Mare Nostrum. I migranti sono di diverse nazionalità fra Ghana, Bangladesh, Mali ed Eritrea e rimarranno in città circa 48 ore prima di essere trasferiti altrove.  Si ma dove? Sicuramente il Centro di pronta accoglienza di Casa Mosè a Camaro (Messina) di Ai.Bi. Amici dei Bambini non si tira indietro e risponde prontamente all’appello aprendo le porte della struttura. Con l’accoglienza concreta dei Misna e con una festa di inaugurazione del centro  che testimonia e suggella l’affetto e il riconoscimento di tutta la città di Messina nei confronti degli operatori e del lavoro svolto da Ai.Bi. da anni in prima linea.

Alla cerimonia che si svolge domani, 02 agosto alle 18, parteciperanno il sindaco di Messina Renato Accorinti, l’assessore comunale alle Politiche Sociali, Antonino Messineo, il Prefetto Stefano Trotta, il presidente della terza circoscrizione Natale Cucè, le suore Figlie di Maria Immacolata, il presidente della comunità islamica Mohamed Rafat e la gente del luogo. Quella comune. Quella che vive il territorio e che vede in Casa Mosè un grande aiuto e sollievo per i minori che tendono la loro mano alla ricerca di aiuto.  Trovando negli operatori di Ai.Bi sorriso, calore e tanta dolcezza.  La nuova struttura è allestita in un istituto concesso in comodato d’uso per i prossimi 5 anni all’associazione dalle Suore Figlie di Maria Immacolata e già attiva da circa 10 giorni e subito entrata nel vivo accogliendo nei giorni scorsi 16 Misna (minori stranieri non accompagnati).

Nel corso della festa saranno donati a Casa Mosè alimenti, vestiti, schede telefoniche internazionali e un maxi schermo per le videoproiezioni.

“Casa Mosè è una realtà fondamentale per tutto il territorio – dice Cucè – che dalle Istituzioni pubbliche deve essere sostenuta a 360 gradi. Ecco perché sarò presente: per testimoniare la vicinanza personale e politica agli operatori di Ai.Bi. che ho avuto modo di conoscere e di apprezzare. Sono unici nella loro professionalità, competenza e umanità”.

“Sono assolutamente convinto della bontà del Centro di pronta accoglienza – aggiunge – dei valori e dello spirito che ispira Ai.Bi nella sua lotta quotidiana a difesa dei Minori non accompagnati (Misna)”.

Ai.Bi ha, inoltre, stipulatocon il Comune di Messina un protocollo d’intesa in virtù del quale offre ai minori stranieri non accompagnati servizi alla persona, corsi di lingua italiana, assistenza sanitaria e unico esempio in tutto il territorio anche assistenza educativa garantita dalla presenza di pedagogisti. Inoltre i nostri operatori distribuiscono a tutti i minori vestiario e un costante sistema di sorveglianza.

La pronta accoglienza è un servizio residenziale per l’accoglienza dei minori stranieri non accompagnati che vivono in situazioni di emergenza. L’obiettivo del servizio è di fornire soluzioni immediate ai bisogni urgenti di alloggio, vitto e tutela, derivanti dalla situazione di grave disagio che vivono.

Ma la cosa più importante – precisa Dinah Caminiti, referente Ai.Bi. Sicilia è che i ragazzi ospitati vengono chiamati per nome e trattati con amore filiale dai nostri operatori. Questo è il primo fondamentale contatto di questi minori con l’Italia”. Ma a Messina come a Lampedusa e in tutti gli altri punti caldi della Sicilia tutto ciò non basta. Non è sufficiente.

Per questo Ai.Bi. rinnova il suo appello a costituire “un tavolo di regia fra le associazioni – sostiene a gran voce l’associazione – enti locali e istituzioni per non disperdere gli sforzi”.