Neonato abbandonato in un cassonetto nel torinese

Un adolescente ha salvato la vita di un neonato in un cassonetto. Ennesimo episodio che dimostra l’importanza della Culla per la Vita per prevenire l’abbandono

Sabato 13 gennaio. Sui media e sulla stampa in questi giorni si parla di quanto accaduto nel torinese in questi giorni: un ragazzo di 15 anni ha sentito dei lamenti provenire da un bidone dell’immondizia vicino al suo portone a Villanova Canavese. Ha aperto un sacchetto di plastica rosso e ha scoperto un neonato ancora attaccato alla placenta e al cordone ombelicale. Ha chiamato subito i suoi genitori, che hanno portato il bimbo in casa e hanno allertato i soccorsi.
Il neonato è stato trasportato d’urgenza all’ospedale di Ciriè, dove è stato accolto dallo staff del direttore della pediatria, Adalberto Brach del Prever. Il piccolo, che pesa più di tre chilogrammi, è stato messo in incubatrice per riscaldarlo, ma le sue condizioni di salute sono buone. I medici lo hanno battezzato Lorenzo, in attesa di rintracciare la madre o i parenti.
Intanto, i carabinieri della compagnia di Venaria Reale, coordinati dalla procura di Ivrea, stanno indagando sull’accaduto, cercando di risalire alla donna che ha partorito e abbandonato il figlio. Si tratta di un reato penale, ma anche di un gesto di estrema disperazione, che potrebbe nascondere una situazione di violenza, povertà o isolamento.
La famiglia che ha salvato il neonato, invece, ha espresso il desiderio di adottarlo e di crescerlo come uno dei suoi. Si tratta di una famiglia sinti piemontesi, molto numerosa e unita, che ha dimostrato un grande cuore e un forte senso di solidarietà. Paolo Secondo Laforet, il padre di Carlo, ha dichiarato: “Siamo disponibili ad adottarlo, se avessi l’opportunità lo adotterei subito. L’ho già fatto presente anche ai carabinieri. Sarebbe bello, ma so che è una prassi lunga e tutt’altro che semplice. Per noi la prima cosa sono i nostri bambini, la moglie e la famiglia. Siamo molto legati tra di noi e chi entra nella nostra famiglia ne diventa parte integrante. Per questo il bimbo lo sentiamo molto vicino a noi”.
Un bimbo che ora ha una seconda chance di vita, grazie a un adolescente e alla sua famiglia, che non hanno esitato a soccorrerlo e a offrirgli un futuro.

La Culla per la Vita e il suo messaggio

Quello che è successo nel torinese è la punta dell’iceberg di quella sembra un triste fenomeno.
Solo negli ultimi mesi del 2023 abbiamo riscontrato una sequenza impressionante di casi analoghi: il 23 ottobre,  il 23 dicembre, proprio due giorni prima di Natale.
Una serie di episodi che dimostra quanto importante sia una realtà come quella della Culla per la Vita e quanto fondamentale formalizzare una legge in merito.
Questo servizio oltre ad accogliere fisicamente neonati non voluti, manda anche un messaggio di speranza e di vita: c’è un’alternativa all’abbandonare un bambino in un cassonetto.