Non idoneità: conviene sempre il ricorso alla Corte di Appello?

Ho letto la notizia relativa ai decreti d’idoneità vinti per ricorso. Io purtroppo so di casi in cui la non idoneità è arrivata anche a fronte di una relazione positiva da parte del team Asl. Nel nostro caso abbiamo avuto una relazione positiva, dopo aver ponderato bene alcuni aspetti. Abbiamo accolto il consiglio della psicologa, abbiamo lavorato tanto e alla fine siamo ritornati ed ora abbiamo una relazione positiva. Se il giudice dovesse emettere la non idoneità, farei ricorso! E comunque un ente ci ha detto che l’importante è che a seguito del ricorso, venga emessa una buona relazione, e che la maggior parte dei Paesi accettano i decreti ottenuti in Corte d’appello.

Grazie, 

Simona

 

IRENEBERTUZZIGentile Simona,

quello che Lei scrive è corretto. Una relazione positiva da parte dell’equipe psicosociale non porta automaticamente a un decreto d’idoneità. Così come una relazione negativa può essere contraddetta dal decreto d’idoneità. Ha ragione anche quando afferma che i decreti ottenuti mediante ricorso in Corte d’Appello hanno buone probabilità di essere accolti da tanti Paesi. Quindi la possibilità di adottare, c’è. Per il resto ci sono Stati che non accettano in assoluto decreti ottenuti dopo una ‘bocciatura’. E’ il caso per esempio della Bolivia, mentre altri Paesi magari storcono il naso, quindi potendo disporre di altre opzioni, sarebbe meglio evitare. Ad ogni modo, ogni coppia è un caso a sé. Se il decreto d’inidoneità arriva dopo una buona relazione dei servizi sociali, non vedo ostacoli all’eventuale ricorso. Perché anche qualora il Paese chiedesse la prima relazione, la coppia comunque si presenterebbe senza ‘nei’. Viceversa in caso di una relazione negativa dei servizi sociali, andrebbe valutata l’opportunità di lascar perdere il ricorso, che peraltro ha un costo, e magari rifare il percorso per ottenere un decreto ‘pulito’ dal Tribunale per i Minorenni.

Tanti cari auguri,

Irene Bertuzzi

Responsabile Adozioni Internazionali