#NonToccatemilaMamma. Come posso sostenere la campagna di Amici dei Bambini?

Cara Ai.Bi.,

seguo il vostro operato da anni e ammiro la vostra forza nel voler fare del mondo un posto migliore. Navigando sul vostro sito, ho letto e visto il lancio della nuova campagna a sostegno delle donne vittime di violenza e dei bambini che, in riflesso, hanno subito e assistito alla violenza stessa. Vi scrivo perché la vostra campagna mi tocca quasi in prima persona; mia sorella ha subito abusi e violenze dal marito per troppi anni e ha trovato il coraggio di denunciarlo solo grazie al sostegno della sua famiglia. Attualmente è una donna felice e soddisfatta, cresce con amore i suoi due figli e lavora con impegno e costanza: la sua forza di rinascere è per me fonte di ispirazione. Mi rendo conto, però, che molte donne hanno paura, sono traumatizzate e spesso non vedono la possibilità di riscatto dalla loro infernale vita. Per questo, aderisco e sostengo la vostra campagna e vi chiedo di saperne di più. Come si svilupperanno i progetti che andrò a sostenere e che inviterò chiunque a sostenere?

Siete preziosi,
Carlo.

Carissimo Carlo,

Ai.Bi., come sai, non si arrende davanti a nulla e sono queste lettere a spingerci a continuare il nostro operato!
Amici dei Bambini lancia la campagna “Non Toccatemi La Mamma per mettere in evidenza il grido spesso inascoltato dei bambini che assistono alle violenze sulle loro mamme; questi non possono né aiutare né essere aiutati, se non da un intervento esterno.

Una situazione di violenza purtroppo non sempre viene riconosciuta e denunciata dalla stessa vittima o dal contesto ma alcuni segnali percepiti da professionisti che ruotano intorno alla famiglia: medici, pediatri, insegnanti, possono aiutare a intercettarla preventivamente.

Ma che succede ai bambini? Il subire e l’assistere alla violenza domestica costituisce un trauma; quando, però, la situazione traumatica perdura e viene perpetrata nel tempo si parla di traumatizzazione cronica. Il maltrattamento continuato nel tempo ha come conseguenze per la vittima l’isolamento, la mancanza di risorse a più i livelli e produce una condizione di impotenza che investe anche gli aspetti della genitorialità come il rovesciamento della funzione rassicurante e protettiva da parte del partner. Aiutare una mamma fragile e maltrattata significa far rinascere una donna felice di abbracciare i propri bambini, capace di trasmettere loro amore, calore e protezione .

Con la campagna “Non Toccatemi la Mamma”, Ai.Bi. vuole contribuire alla start up per l’apertura di una nuova struttura di accoglienza, avviare una Casa Rifugio per l’accoglienza residenziale e l’assistenza di donne vittime di violenza. Questa sarà a indirizzo segreto garantendo alle donne coi loro figli/e incolumità fisica in quanto luogo sicuro e offrirà protezione a 4 donne con figli che subiscono violenza. Nella casa rifugio le donne troveranno operatrici esperte e un’educatrice per le/i bambine/i che offrono loro sostegno emotivo e pratico in un delicato momento di passaggio e di cambiamento.
Inoltre, le 2 Comunità Mamma Bambino di Ai.Bi. situate nella provincia di Milano, e che attualmente ospitano 12 nuclei mamma – bambino, beneficeranno di attività aggiuntive per il recupero psicologico delle mamme e dei minori, estremamente necessarie per la gravità di alcune situazioni.
Infine, il progetto prevede anche l’apertura di due nuovi Sportelli di Sostegno ‘La Carezza’ a Bolzano e Pistoia che porteranno alla luce richieste di aiuto e offriranno la possibilità di comprendere le caratteristiche individuali, le dinamiche familiari e i fattori contestuali alla base delle problematiche delle mamme e che rischiano di tradursi in fenomeni poi complessi da recuperare.

Donando 2 o 5 euro al 45567, tramite un sms o una chiamata da rete fissa, si può contribuire ad accogliere donne, mamme e bambini vittime di violenza e restituire loro la possibilità di rinascita.

Staff Ai.Bi.