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Ci piacerebbe adottare in Perù: ma è vero che sono previsti viaggi molto lunghi?

Vorremmo adottare un bimbo del Perù. Vi chiederete come mai abbiamo un’idea così precisa: da giovane ho trascorso qualche anno proprio nel Paese sudamericano per lavoro e mi sono innamorato della sua gente e in particolare dei bambini. Tuttavia, abbiamo letto che, per adottare un piccolo peruviano, sono previsti viaggi molto lunghi. A livello logistico com’è organizzato il viaggio? In che modo Ai.Bi. supporta le famiglie? –Risponde Francesca Di Curzio (nella foto)

Roma. Presentate le nuove linee guida per un sostegno a distanza che trasformi la solidarietà in vera relazione

Molto più dell’applicazione concreta di principi quali la solidarietà e la sussidiarietà, ma un’autentica “idea di umanità come incontro di reciproco arricchimento tra diversità”. Questa la vera immagine del Sostegno a Distanza emersa dalla conferenza stampa tenutasi martedì 28 giugno a Roma per la presentazione dei “Principi e Linee guida per il Sostegno a Distanza”.

Tessera Ai.Bi. 2016. Contro l’abbandono dei bambini ci sono anch’io: più forte lo grideremo, più bimbi potranno “ascoltare” il nostro aiuto

Si può far del bene in tanti modi, anche tramite una card speciale: la tessera di Amici dei Bambini, con cui puoi cambiare la vita dei bambini, garantendo loro una casa. In occasione dei suoi 30 anni di lotta all’abbandono, infatti, Ai.Bi., festeggia la campagna tesseramento 2016 con un motto che coinvolge il mondo intero: contro l’abbandono dei bambini ci sono anch’io!

Cina, a Xi’An anche le serate di gala sono a misura di bambino

In occasione della Festa dei Bambini, anche i piccoli ospiti della casa d’accoglienza di Xi’An, in Cina, hanno partecipato alla speciale serata di gala organizzata dalla scuola materna. Tra sfilate di moda, balletti e danze tradizionali, tutti hanno avuto il loro piccolo “momento di gloria”. Anche Lulu, che quando è arrivata a Xi’An non riusciva a camminare da sola e ora ha ballato con tutti gli altri bambini. Piccoli grandi miracoli del Sostegno a Distanza.

Kenya. “Chiamami per nome, anche se non ho più una mamma e un papà”

Presentarsi significa affermare la propria identità. Lo sanno bene e hanno voluto gridarlo forte i bambini e gli adolescenti dei centri supportati da Amici dei Bambini  con il sostegno a distanza in Kenya, nel corso di un  evento tenutosi il 22 giugno presso la sede di una organizzazione non governativa a Nairobi e intitolato, non a caso, “Call me by my name” (“chiamami con il mio nome”).

“La sera del terzo giorno pianse fra le braccia di mia moglie fino alle due di notte…alla mattina quando si svegliò, era diventato nostro figlio!”

Hanno ancora addosso la “loro” Cina, con quel mix di odori, suoni e immagini che tutte le coppie diventate famiglia a Xi’An conoscono. Lo sanno bene i neo genitori Mara e Mirco De Bovi tornati a fine maggio a Padova, dove vivono con una felicità da luna di miele le emozioni e l’amore donato dal piccolo Marco Xia Fan, adottato con Amici dei Bambini.

Non separate i fratelli…o almeno che siano adottati da famiglie vicine!!

La storia delle sorelle e fratelli separati è terribile…Molte volte i servizi si giustificano dicendo che non è facile trovare famiglie che prendano due o tre fratelli insieme. Il problema vero è il trauma aggiunto a questi bambini dovuto da un’ulteriore separazione oltre quella dai genitori biologici e genitori affidatari, e riuscire poi a trovare famiglie che riescano a concordare incontri fra fratelli in modo che ogni tanto si vedano.

Lo dico per il bene dei minori…

Etiopia, ritardi nelle procedure adottive. Il Dipartimento di Stato Usa impegnato nel dialogo con i funzionari africani: presto una delegazione americana ad Addis Abeba

Ancora ostacoli sulle strade che portano i bambini abbandonati africani verso le loro famiglie pronte ad accoglierli. I nuovi ritardi nelle procedure adottive arrivano dall’Etiopia, causati da una serie di cambiamenti  avvenuti all’interno del governo di Addis Abeba negli ultimi mesi che confermano i problemi di efficienza del settore delle adozioni internazionali nel Paese africano.

Siria. un’innocua campanella quando rivela la sua tragica identità può distruggere una famiglia

Un oggetto semplice, di uso quotidiano, quasi insignificante. Che sta lì per 8 mesi senza che accada nulla. E poi scatena l’inferno. Gli ordigni usati nella guerra in Siria possono essere anche così. Possono avere per esempio le sembianze di un sonaglio per le capre: un oggetto metallico che attira l’attenzione di un bambino, che decide di raccoglierlo e di portarlo a casa.