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Adozioni dimezzate in tre anni

Calano le adozioni in provincia e nella città di Trento. Un calo marcato nell’ultimo triennio. In Trentino nel 2012 le istanze presentate da coppie aspiranti all’adozione erano state 64, nel 2013 erano calate a 48, nel 2014 erano 40 e l’anno scorso 34. A livello cittadino si è passati dalle 23 richieste del 2012 alle 13 del 2013, risalite a 18 nel 2014 e scese nei primi nove mesi dell’anno scorso. Diversi i fattori che hanno provocato questa crisi di «vocazioni».

Adozioni e coppie gay, l’ingiusta strada

«Comprare non è amare». Uno slogan che sembra inventato ora, e che invece risale agli anni 80 del Novecento. Fu l’Anfaa, l’Associazione famiglie affidatarie e adottive, a coniarlo: si era nel bel mezzo della battaglia per regolamentare le adozioni e per fermare quello che allora veniva chiamato «il traffico dei bambini».

Marcon (Ve), quando il figlio adottivo diventa alunno: famiglie e insegnanti alle prese con le incognite dell’inserimento scolastico

Come muoversi nel complesso mondo dell’adozione? Una domanda che ne racchiude molte altre che sempre più spesso gli operatori del settore si sentono rivolgere dalle coppie in attesa e da quelle che hanno già adottato. Sono loro il numeroso e variegato pubblico di destinatari del ciclo di incontri “Si può fare…”, organizzato a Marcon dal Tavolo Provinciale di Venezia.

Omar, il giovane migrante che da voce a milioni di bambini siriani: “Aiutateli a vivere nel loro Paese”

Sostegno a distanza Siria – Anche Omar ha viaggiato su un barcone, ha provato che cosa voglia dire essere stipato insieme a decine di altre persone a bordo di un’imbarcazione che a ogni metro rischiava di colare a picco, ha visto la morte in faccia. Ma ce l’ha fatta e ora ripensa alla sua esperienza, all’accoglienza che ha ricevuto e a quella che avrebbe potuto ricevere.

Kenya, il club dei diritti dei bambini

Per accompagnare 85 ragazzi di 6 istituti di Nairobi e Kajiado nel percorso che li porta da bambini a care leavers pronti ad affrontare il futuro, Ai.Bi. Kenya, in collaborazione con i partner locali e il ministero degli Affari Esteri, ha organizzato un seminario di formazione finalizzato alla creazione del Children Rights Club: una prima opportunità per questi giovanissimi di esercitare il loro diritto di partecipazione. Vai alla pagina del Sostegno a Distanza Kenya

Nepal. Francesca Giovannini, nuova cooperante di Ai.Bi. in un Paese che prova a rinascere: “Dopo terremoto ed embargo, voglio ridare il sorriso ai bambini di Kathmandu”

Sostegno a distanza Nepal – Berlino, Colombia, Tanzania, Kenya, Nepal. Nonostante abbia solo 30 anni, di esperienza internazionale ne ha abbastanza da fare invidia ai suoi colleghi  più “navigati”. Francesca Giovannini, milanese, è la nuova cooperante di Amici dei Bambini in Nepal. Prende il posto di Silvia Cappelli, da qualche tempo operativa in Marocco, e ne eredita la missione: portare avanti i progetti di Sostegno a Distanza Nepal  e di ricostruzione post-sisma avviati da Ai.Bi. nel Paese asiatico, conducendo ogni giorno quella lotta all’abbandono che, a Kathmandu e dintorni, si è fatta ancora più difficile dopo il tremendo terremoto della primavera 2015 che ha sconvolto un intero popolo.

In Italia si fa prima con l’utero in affitto che con l’adozione. Sociologo: “Poca attenzione ai bambini già nati. È tempo di facilitare le procedure di adozione”

In Italia si fa prima ad avere un figlio con l’utero in affitto che con l’adozione. Una terribile e triste realtà sempre più evidente agli occhi di tutti, profani e non. Questa volta a scagliarsi contro questo “paradosso italiano” è il sociologo Domenico De Masi che in un’intervista pubblicata il 15 febbraio da La Stampa dichiara “meno burocrazia e una più ampia coscienza dell’umanità spingerebbero molti a preferire alla maternità surrogata l’assegnazione dei bebè dichiarati adottabili”.

Lombardia. Bonus bebè. Griffini (Ai.Bi.) “Scelta assurda, nelle nuove famiglie adottive i bambini rinascono”

Non fa marcia indietro Roberto Maroni, presidente della Regione Lombardia sul “fronte” bonus bebé per i bambini adottati: ribadisce che si tratta di “una misura per la natalità, non una misura a sostegno della famiglia, cioè viene dato al bambino che nasce, non al bambino che viene adottato”. E tanto basta per fare scoppiare polemiche e contestazioni. Riportiamo la versione integrale dell’intervista rilasciata da Marco Griffini, presidente di Ai.Bi. Amici dei Bambini, a La Repubblica.