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Adozioni internazionali. Blundo (M5S): “Lo Stato deve stare al fianco delle coppie e dei bambini”

“L’adozione internazionale dovrebbe essere una priorità dello Stato. L’inserimento in famiglia è la vera cultura dell’integrazione. È l’unico ambiente in cui un figlio, sia esso biologico o adottivo, può crescere serenamente”. Ne è certa Enza Blundo la senatrice di M5S  che ha ribadito il concetto intervenendo al convegno internazionale “Adozione internazionale in cerca di futuro”

Prefettura di Milano. Una rete di 12 enti non profit per dare una seconda chance: ecco la giusta accoglienza

C’è un’ Italia che accoglie. Un’Italia che non giudica, che apre le sue porte a chi è alla ricerca di una seconda possibilità. A questo servono le 13 cooperative dell’accoglienza, tra cui “La Tenda di Abramo” di Ai.Bi.: sono loro la “rete” su cui si appoggia la Prefettura di Milano per la gestione dell’emergenza profughi e richiedenti asilo.

Profughi. Le famiglie della ‘Tenda di Abramo’ hanno bisogno di te: porta vestiti, scarpe e soprattutto la tua energia

Sono famiglie con i loro figli, una di qualche settimana. Sono gli ospiti del centro di accoglienza “La Tenda di Abramo” gestita da Ai.Bi in accordo con la Prefettura di Milano, e hanno bisogno del vostro aiuto. Servono vestiti nuovi per uomo, donna neonati e bambini (dai 3 ai 6 mesi; dai 9 ai 12 mesi); c’è anche esigenza di reperire scarpe, soprattutto hanno bisogno del tuo tempo e della tua attenzione. 

Il dramma dell’immigrazione. Ucraino dona la sua vita, ivoriano accusato del massacro di due coniugi. Chiudere subito i centri di accoglienza disumani

Anatolij e Mamadou rappresentano i due volti opposti, estremi, dell’immigrazione. L’uno sarà sempre ricordato come un eroe che ha scelto di sacrificare la propria vita per salvarne altre. L’altro forse è un efferato assassino. Il primo era in Italia con la famiglia: una moglie e due figli che ora lo piangono disperati. Il secondo viveva ammassato insieme ad altre centinaia di migranti come lui in una struttura indegna di essere definita centro di accoglienza. Quell’accoglienza che va profondamente rivista, come le vicende di Anatolij e soprattutto di Mamadou dimostrano.