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Il dramma dell’immigrazione. Ucraino dona la sua vita, ivoriano accusato del massacro di due coniugi. Chiudere subito i centri di accoglienza disumani

Anatolij e Mamadou rappresentano i due volti opposti, estremi, dell’immigrazione. L’uno sarà sempre ricordato come un eroe che ha scelto di sacrificare la propria vita per salvarne altre. L’altro forse è un efferato assassino. Il primo era in Italia con la famiglia: una moglie e due figli che ora lo piangono disperati. Il secondo viveva ammassato insieme ad altre centinaia di migranti come lui in una struttura indegna di essere definita centro di accoglienza. Quell’accoglienza che va profondamente rivista, come le vicende di Anatolij e soprattutto di Mamadou dimostrano.

Buratti (Asl Milano 1). “L’adozione è un tragitto che servizi e coppie debbono intraprendere insieme”

I servizi sociali al fianco delle famiglie e dei bambini adottati: in ogni singolo momento e tappa del complesso e a volte lungo iter adottivo. Quando il servizio pubblico, in questo caso l’Asl Milano 1, diventa un punto di riferimento per quelle coppie che si vogliono avvicinare all’accoglienza di un minore straniero. L’Asl Milano 1 un esempio virtuoso di quando il servizio pubblico funziona e può essere un valido aiuto per contrastare il crollo delle adozioni internazionali.

Ruslan Adriano Cristofori. “Non devi essere pronto per fare il genitore adottivo: e’ un istinto naturale”

Non bisogna essere pronti per l’adozione. Non devi essere pronto per fare il genitore: è un istinto naturale. Devi essere semplicemente pronto ad amare quel bambino, biologico o adottivo che sia. Solo così lui sarà e si sentirà un fortunato”.  E fortunato lui sa di esserlo, ne ha piena consapevolezza con una maturità ed un’educazione eccezionale per la sua età. Lui, Ruslan Adriano Cristofori, medaglia d’argento ai Giochi europei di Baku nei tuffi, figlio adottivo è il nuovo testimonial di Ai.Bi.

Adozioni: l’Africa le chiude perchè non sa cosa sono veramente

L’Africa e il futuro delle adozioni internazionali è uno dei temi al centro del convegno  che si è concluso ieri (27 agosto) a Gabicce Mare. Vita.it ha intervistato l’avvocato Martin Kasereka Musavuli Okende, esperto di adozioni, della Repubblica Democratica del Congo, per capire dove sta andando il Continente, soprattutto dopo il documento approvato dall’East African Legislative Assembly sulla protezione dei diritti dei bambini, che sembra introdurre una stretta sulle adozioni da parte dei paesi occidentali.

Adozioni internazionali dimezzate in Italia dal 2010. E in Spagna c’è il sorpasso delle fecondazioni assistite

Una crisi che investe Paesi accoglienti e Paesi d’origine, con numeri da brivido e che fanno temere il peggio (la fine delle adozioni internazionali) se non si fa subito qualcosa. A livello europeo, se non mondiale. Nel 2010 le coppie italiane hanno adottato 4.130 bambini nel mondo, nel primo semestre del 2015 sono solo 850 i bambini che hanno trovato una famiglia in Italia. Approfondisce l’argomento Repubblica.it, in un articolo a firma di Andrea Gualteri “Adozioni internazionali dimezzate in Italia dal 2010. E in Spagna c’è il sorpasso delle fecondazioni assistite”.

Con questi numeri adozione internazionale a rischio estinzione

Un crollo vertiginoso e continuo. Così si presentano i numeri delle adozioni internazionali in Italia. 4.130 mila bambini d’origine straniera adottati nel 2010, 4.022 nel 2011, 3.106 nel 2012 e 2.825 nel 2013. Ma – secondo l’organizzazione umanitaria – sono solo 2 mila nel 2014 e 850 nel primo semestre del 2015. Ad illustrare questi dati, resi noti nel corso del Convegno a Gabicce, l’Agensir, Servizio informazione religiosa, nell’articolo “Con questi numeri adozione internazionale a rischio estinzione”, a firma di Francesco Rossi.

Arnoletti (Cifa): “Necessario rifondare tutto il sistema, senza credere che qualità e quantità non possano stare insieme”

Il dualismo tra qualità e quantità delle adozioni internazionali? Una bufala. Ne è certo Gianfranco Arnoletti, presidente di Cifa for Children intervenuto giovedì 27 agosto a Gabicce Mare, nel corso della tavola rotonda svoltasi nell’ambito del convegno “Adozione internazionale in cerca di futuro. La scelta politica dell’accoglienza”.

Graziani (I fiori semplici): “Il governo ammetta che non crede alla gratuità dell’adozione internazionale”

Lo Stato italiano ha spaccato in due la genitorialità. Alcune forme, dalla procreazione medicalmente assistita all’adozione nazionale, sono economicamente sostenute e i loro costi assorbiti dal Servizio Sanitario Nazionale. Di contro, l’adozione internazionale è invece abbandonata a se stessa e i suoi oneri interamente a carico delle famiglie.