Palazzo Chigi. Alla presenza di Gentiloni finalmente torna a riunirsi la CAI: ora si cancellino i 3 anni di piombo di Silvia Della Monica e si rilanci l’adozione internazionale

Alla fine di ogni tunnel c’è sempre la luce. E così è anche per le adozioni internazionali che oggi potrebbero segnare un momento di svolta, un giro di boa.

Oggi, 12 settembre 2017, dopo 3 anni di piombo, 3 anni di silenzi, di disservizi e di gestione monocratica della CAI (Commissione Adozione internazionali) nelle mani dell’ex vicepresidente Silvia Della Monica, si chiude definitivamente il periodo più brutto e la crisi più profonda che le adozioni abbiano ma vissuto.

Oggi alle 11 si è, infatti, riunita a Palazzo Chigi (sede del Governo della Repubblica Italiana e residenza del presidente del Consiglio dei ministri) alla presenza del Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni nella qualità di Presidente della CAI e della nuova vicepresidente Laura Laera, la nuova Commissione adozioni internazionali. Oggi dopo anni si torna a sperare.

Tanti gli argomenti sul tavolo e molteplici le priorità: prima fra tutte il rilancio delle adozioni internazionali calate negli ultimi anni del 50%.

Una giornata epocale salutata con entusiasmo tanto dai componenti della Commissione (che dopo la prima convocazione di 3 anni fa non sono stati più convocati dall’ex vicepresidente Della Monica che “preferiva” una gestione “autoreferenziale” in barba alla natura collegiale della CAI stessa); quanto da associazioni, enti, famiglie adottive e coppie in attesa.

Proprio queste ultime sono state, infatti, le più penalizzate da questi ultimi anni di gestione Della Monica ribattezzata dai media come #scandalodellamonica soprattutto a seguito delle rivelazioni contenute nelle oltre 8mila pagine dell’inchiesta della procura di Savona (sulla presunta truffa delle adozioni in Kirghizistan e da cui viene fuori la gestione poco trasparente della Cai) e a quanto pubblicato sul sito ufficiale della CAI sulla “non gestione”  delle email.

Famiglie e coppie abbandonate in un silenzio assordante, in un pantano senza alcune info sul proprio iter adottivo,  sui Paesi di origine dei bambini, sui rimborsi per le spese sostenute nel corso dell’adozione stessa. Tutto cadeva nel vuoto: il nulla più assoluto. Nonostante le molteplici interrogazioni di parlamentari che in maniera trasversale (da destra a sinistra passano per i M5S) hanno denunciato pubblicamente le inefficienze di Della Monica e le manifestazioni di piazza dei genitori adottivi stessi.

Coppie che in questi anni non hanno potuto dare una casa e una famiglia ai milioni di bambini soli e abbandonati negli istituti.

Per loro oggi ritorna a riunirsi la CAI: oggi è l’alba di un giorno nuovo in cui si rinasce, in cui i bambini tornano a sognare, in cui si rida dignità al mondo delle adozioni internazionali e agli enti diffamati. Bisogna ripartire tenendo ben presente che la priorità sono i bambini e le famiglie.