«Per noi di Ai.Bi. il nuovo anno inizia ad agosto»

img_gruppo«Per noi di Ai.Bi. il nuovo anno inizia ad agosto». Scherza Andrea Caselli, ma mica tanto quando prova a spiegare il significato della settimana di formazione che per la maggior parte dei dipendenti e collaboratori arriva ogni anno a chiusura delle ferie.

Per ripartire non è sufficiente recuperare le energie dopo un anno di lavoro, staccando la spina e basta. Occorre tornare a sentire il fiato sul collo dei nostri veri ‘datori di lavoro’, che sono i bambini abbandonati nel mondo. Occorre ritornare a  sentirsi ‘in guerra contro il male’– come ricorda un giorno sì e l’altro pure il presidente Marco Griffini. E’ per questo che l’organizzazione complessa della nostra Onlus prevede una settimana formativa, a metà tra il ritiro spirituale e l’immersione nella gioia pura di dare finalmente un volto al proprio lavoro.

Insomma, una settimana di formazione ‘tecnica’ sì, ma soprattutto motivazionale. L’unica che consente al ‘mondo Ai.Bi.’- movimento di famiglie, fondatori dell’associazione, dipendenti e collaboratori – di vivere insieme per sette giorni. E così costruire ciascuno il proprio senso di appartenenza all’Associazione.

Se lavori tutti i giorni dell’anno, per anni, a cercare di strappare dall’abbandono un bambino e poi un altro e un altro ancora, il rischio è di assuefarti persino al dolore innocente. E questo non deve accadere. Se l’abitudine facesse smarrire il senso della nostra lotta quotidiana, il risultato sarebbe il non riuscire a sentire addosso l’urgenza di ogni singolo bambino che aspetta una mamma e un papà.

E invece- confida Cristina Legnani, responsabile adozioni internazionali per la Cina- ogni volta che un nome, una storia singola ti toglie il sonno, si fa di tutto per risolvere quel caso in fretta. E darsi tregua, almeno fino al successivo bimbo da salvare.

Per un neofita,  la settimana di Formazione e studi, che nella XXII edizione 2013 si è svolta a Gabicce, rappresenta il primo meraviglioso impatto  con tantissime famiglie che senza proclami costruiscono una società di pace e integrazione a partire dalla quotidiana vita domestica. E’ proprio da questa certezza che è nata l’idea di candidare le famiglie adottive del mondo al Nobel per la pace del 2015. Perché tutti quei genitori che accolgono un bimbo abbandonato compiono il più grande atto di giustizia che una persona possa compiere nella sua vita, lavorando concretamente a costruire una società migliore.

Ecco, il seminario di formazione è la base emotiva su cui si costruisce l’impegno di ciascuno e soprattutto quello che disegna un orizzonte di senso del nostro lavoro. una dimensione che non riguarda solo quelli che sono a contatto con la ‘materia umana’. Vale anche per chi si occupa di numeri. Afferma Andrea Caselli: «Io redigo budget per i progetti di cooperazione internazionale allo sviluppo, seguo la contabilità delle sedi estere, controllo le rendicontazioni da inviare ai finanziatori istituzionali, calcolo quanto richiedere alle coppie per coprire i costi che sosteniamo. E’ il mio lavoro di tutti i giorni. Nella settimana di formazione i numeri diventano volti, volti di coppie che hanno adottato dei bimbi meravigliosi o che sono in attesa di conoscerli e abbracciarli, sguardi sorridenti di bambini finalmente liberi di essere figli». E’ questa la settimana di formazione per i dipendenti e i collaboratori di Ai.Bi.: la ricarica di energia ed emozioni che permette di ripartire in autunno più forti che mai.