Prima dell’abbandono c’è sempre una speranza: la prevenzione!

prevenzione abbandonoL’abbandono minorile è la quarta emergenza umanitaria del XXI secolo: basterebbe soffermarsi un attimo per capire che di fame, di malattia, in guerra si muore e si vede, ma di abbandono si muore dentro e non si vede.

Amici dei Bambini lotta ogni giorno per combattere  questa emergenza intervenendo proprio negli istituti, nei centri di assistenza, nelle strade, nelle famiglie, insomma dove questa triste piaga purtroppo si manifesta.

I bambini che vivono in famiglie disagiate e in difficoltà, spesso rischiano di rimanere soli senza una mamma e un papà.

Per poter difendere il loro fondamentale diritto ad avere un’infanzia serena, Ai.Bi. sostiene le famiglie di origine con progetti di cooperazione internazionale.

In alcuni casi, infatti, è possibile, sempre grazie ai progetti di sostegno senza distanza, intervenire prima che una madre e un padre possano abbandonare il proprio figlio perché magari non hanno la possibilità economica per accudirlo o perché hanno dei seri problemi di salute (HIV, tossicodipendenza, alcolismo).

Ai.Bi. implementa diversi progetti di prevenzione all’abbandono:

con la creazione di asili nido, per permettere ai genitori di lavorare senza dover lasciare i propri figli da soli o per strada come in Nepal al centro Paani o in Cambogia nei quattro asili, San Nicola, Takeo, Santi Angeli Custodi e, l’ultimo,  Coma Sok San;

con l’organizzazione di corsi professionali, per genitori che vogliono imparare un mestiere per poter lavorare;

con l’implementazione di programmi di microcredito, che danno la possibilità a giovani madri di avviare un’attività commerciale per poter guadagnare il necessario e crescere i propri figli;

garantendo il diritto alla scuola, come avviene in Kenya al Wakibe, che ospita 50 bambini dai 3 a 12 anni (bambini affetti da AIDS/HIV),  o in Brasile alla Casa da Crianca di Belem e al Centro Comunitário e Creche Irmã Margarida, che offre accoglienza diurna a circa 200 bambini di età compresa tra i 2 e i 5 anni e un servizio di sostegno scolastico e supporto educativo ad altri 50 minori con situazioni socio-familiari molto precarie, in un’ottica di prevenzione all’abbandono e supporto alla relazione genitore-figlio;

con la creazione di piccole cooperative, per permettere alle donne di imparare un mestiere e non solo, anche di produrre con la finalità di vendere e guadagnare qualcosa, come succede nello stato della Bahia, in Brasile. APAC, per esempio, per evitare l’abbandono e la violenza contro i bambini, aiuta le donne, soprattutto quelle che vivono nei campi.

Infatti, lavora direttamente con 29 donne della comunità di Maria Preta, che producono dolci a base di frutta locale e artigianato in tessuto, con 10 donne della comunità di Gameleira che forniscono marmellate di frutta locale, 11 della comunitá di Lage che producono dolci di tapioca, e 28 della comunitá di Cazumba che prrparano dolci e torte.

Nella speranza che l’emergenza abbandono possa essere sconfitta, Ai.Bi. continuerà a lottare per far sì che tutti i bambini possano restare figli e fare in modo che ognuno di loro non si senta mai più solo.