RDC: Un nuovo inizio per Nana

Questa settimana vogliamo spendere qualche parola in più per raccontarvi la storia di Nana, una ragazza come le tante che abitano a Kinshasa.
Nana viveva una vita serena con i suoi genitori fino al giorno in cui questi ultimi decisero di divorziare. La madre qualche tempo dopo la separazione, per sposarsi con un altro uomo, abbandonò Nana senza nessuna preoccupazione per ciò che ne sarebbe stato di lei. Fu così che Nana si trovò a vivere con suo padre, che nel frattempo si era risposato e aveva avuto altri figli.
Durante questo periodo capitava che a volte Nana incontrasse la madre nei campi cercando d’approcciarsi a lei senza mai riuscirci. Ogni volta che la madre vedeva la figlia che compiva un gesto per avvicinarsi, con disprezzo l’allontanava. Ormai non la considerava più sua figlia.
A casa del padre, Nana fu vittima di maltrattamenti fisici. In seguito a delle percosse, fu ferita gravemente alla testa. Il padre invece di farla visitare all’ospedale decise di portarla in una Chiesa del Risveglio per farla esorcizzare. Secondo questa “chiesa” la bambina in realtà era una strega che aveva portato solo dolore al padre. Oltre al danno fisico con quest’accusa Nana subi’ anche una ferita al suo spirito.
In seguito a quest’accusa il padre cercò prima d’affidarla alla nonna, poi alla zia, ma nessuna voleva occuparsi di lei perchè la sua ferita era molto grave e iniziava a emanare un odore sgradevole visto che nessuno l’aveva mai visitata e medicata. Fu così che venne abbandonata.
Quando Nana sentì parlare del MHEED, ci si recò subito per cercare accoglienza e aiuto.
E’ qui al MHEED che la nostra strada si è incrociata con quella di Nana. Abbiamo trovato una ragazza che stava in uno stato di salute precario e che non poteva aspettare oltre per essere curata. Purtroppo il Centro faceva tutto quello che poteva ma non aveva i mezzi economico per pagare una visita specialistica. Essendo noi partner di questo Centro ci siamo subito fatti carico di Nana con la collaborazione e l’aiuto di un altra organizzazione amica.
Quando Nana e’ stata portata ad effettuare una visita medica specialistica, i medici hanno confermato che la profonda ferita sulla testa era in realtà una frattura cranica dovuta appunto ai maltrattamento subiti. Siamo subito intervenuti facendo tutte le verifiche e analisi del caso per poter poi far operare la bambina. Abbiamo dovuto aspettare a lungo per poter sottoporre Nana all’operazione. Purtroppo in tutto il Paese c’è un solo neurochirurgo.
Oggi Nana sta bene, pian piano si sta riprendendo dall’operazione e vediamo in lei una grande voglia di vivere. Davanti a se ha tutta la vita. Non possiamo dirvi come sarà il suo futuro ma di sicuro possiamo confermarvi che noi saremo lì vicino a lei per assisterla e per aiutarla a trovare la sua strada in questo grande mondo fatto anche di tante persone di buon cuore come quelle che tutti i giorni sostengono la nostra organizzazione e ci permettono d’aiutare i bambini in difficoltà come Nana.